Regia di David Fincher vedi scheda film
Suggerimento spassionato e provocazione: se avete già visto l'originale, una volta terminati i pregevoli titoli di testa cambiate visione. Incredibile Fincher: mettersi al servizio di una produzione per rifare un film di cassetta tratto da un thriller cartaceo di successo riproponendolo pressochè identico in un esercizio di miglioria esclusivamente tecnica. Un cosiddetto autore che presta il proprio talento e bagaglio d'esperienza a un'operazione simile significa quantomeno un cattivo gestore delle proprie finanze. Già, perchè una scelta del genere può solo essere considerata un comodo espediente di guadagno. Altro obiettivo? Si gioca al particolare differente da individuare nelle due vignette, pardon, pellicole, uguali a primo colpo d'occhio. Qualcosina di diverso c'è, ma davvero poca roba. Qui siamo dalle parti della recente moda del remake danaroso di film europei dell'ultima ora ad opera delle major americane. Non c'è intento puramente filologico alla Psyco di Gus Van Sant, non c'è infatti un capolavoro a monte. C'è solo un perverso cortocircuito cinematografico francamente trascurabile. Come se Clapton, anzichè rifare Robert Johnson avesse rifatto i Roxette.
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