Regia di David Fincher vedi scheda film
Se ci fossero 4 stellette e mezzo sarebbe il suo voto giusto per il sottoscritto.
Premessa:sono un pò costernato di fronte alla famiglia di Film tv alle tiepide rezioni di fronte a questa ennesima prova eccellente di Fincher e alla deludente performance di Scorsese invece osannata a pieni voti...ognuno ha i suoi gusti certo ma mi sembra che certi intellettualismi autocelebrativi andrebbero abbandonati.
Qualcuno penserà che è alquanto ardito un confronto tra i due film partendo dal genere,dalla tecnica usata e dalle due scuole rappresentate in cabina di regia;ma alla fine credo che chi ama il cinema ama la potenza delle immagini al servizio di una storia,di un emozione.
Due autori i nostri che sono maestri della regia ma si affidano a plot scritti da altri per trasformarli in sogni,a volte capolavori,a volte infranti nel corso di compromessi pagati alla potente industria americana.
Con ciò siamo di fronte a un'artista che da "Zodiac" in poi sta affinando un'idea di cinema personale,angosciante,liquida in una marcata escalation di bravura,maturità attraverso una continua asciugatura in fase di montaggio. Non a caso,tolto "Benjamin Button" i film di Fincher denotano una sorta di perfetta compositura dove ogni scena studiata risulta mai gratuita,sempre necessaria;merito anche e soprattutto di un montaggio senza sbavature e di una fotografia artisticamente eccellente.Chiude il cerchio almeno negli ultimi due lavori del regista la colonna sonora che diventa protagonista assoluta della scena come un ottimo caratterista di valore.
Per Scorsese assistiamo invece da anni a un climax discendente dove la superba sensibilità artistica del maestro non si discute,ma le operazioni eseguite non riescono nell'intento iniziale a mio giudizio proprio per la mancanza di sceneggiature di ferro. Da "Gangs of New York" in poi qualcosa non convince,delude,manca e fa rimpiangere ancore di più quello che potrebbe ancora donare agli occhi avidi di noi spettatori adoranti.
Entrambe le pellicole partono da materiale letterario a me sconosciuto ma questo incide poco sull'opinione che me ne sono fatto perchè mi viene sempre un pò l'orticaria sui discorsi di filologia o meno che scatenano i fan più attenti; può piacere o meno ma il film che ci creiamo nella nostra mente dalla lettura di un romanzo è sempre diverso o comunque personale per una semplice e logica constatazione:raramente la paroila scritta funziona nell'atto visivo.Per questo esistono gli adattamenti,gli sceneggiatori e averne di buoni,ottimi fa la differenza.
Vedi a questo riguardo lo Scharder che ha firmato i capolavori di Scorsese o Sorkin per "The social network" di Fincher.
A fornte del mezzo originale il risultato deve essere un film anche non completamente fedele ma che rispetti il cuore o perlomeno funzioni come intrattenimento.
Qui la sfida di Fincher era duplice visto che doveva confrontarsi con la trilogia svedese,seppur con mezzi totalmenti diversi.
Sfida vinta su tutti i fronti tranne forse con quella dell'eroina dark che nell'originale riempiva letteralmente lo schermo.
Mancando la Rapace di turno si limitano i danni con una profondità diversa del personaggio,meno spigolosa ma finemente violenta per rafforzare il contesto in cui agisce e i personaggi che la circondano;qui il lavoro di scrittura diventa magistrale,quasi chirurgico.
Campo che invece difetta ampiamente nella pellicola di Scorsese dove la prima parte vive di un espediente sterile e poco coinvolgente per portarci a quella dell'omaggio,che funziona meglio e permette al nostro di FARE cinema.
Concludo che per entrambe le opere mi ci sono volute ben due visioni per rendermi conto della grandezza insperata di questo rifacimento di "Millennium" e della debolezza invece trascinata dell'"Hugo Cabret" che non è assolutamente un'opera non riuscita completamente,ma in grande parte sì purtroppo a malincuore.
Pronto al confronto partendo dal fatto che le due pellicole chiaramente parlano a pubblici diversi...o no?
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