Regia di David Fincher vedi scheda film
L'operazione "Millennium" aveva raccolto troppi proventi internazionali perchè Hollywood non vi puntasse gli occhi e l'interesse.Sia del primo romanzo,che dell'adattamento per il cinema made in Sverige,però era parso che ci fosse tutto il potenziale per un thriller d'alta scuola,ma sia l'eccessiva dilatazione della storia(del libro),che lo standard più televisivo(del film) che cinematografico ne smorzavano l'effetto,pur presentando una storia forte,che inclina a vedere il Male anche sotto la coltre del nuovo,il Nazismo come realizzazione di un istinto predatorio,feroce e disumano,e non come generatore di morte:in sostanza,invertendo la prospettiva con cui inquadrare un fenomeno di proporzioni eclatanti,e mai del tutto debellato.Dopo l'ottimo risultato di "The social network",che è stata la sua pellicola meglio recensita dai tempi di "Seven",Fincher ha preso in consegna la ri-messa in scena,a breve giro,del primo segmento della trilogia di Stieg Larsson,"Uomini che odiano le donne",ha mantenuto intelligentemente l'ambientazione svedese (anche se questi svedesi scrivono ogni cosa in inglese,che strani...ma è fisiologico per un film di matrice USA), e ha messo Daniel Craig e Rooney Mara nei panni della bizzarra coppia Mikael Holmqvist-Lisbeth Salander.Il risultato è un thriller molto lungo,che tocca le due ore e mezza di proiezione,ma tiene lo spettatore a sinapsi accese per tutta la sua durata,coinvolgendolo fino dagli straordinari,cupi,esteticamente sontuosi titoli di testa musicati da una nuova versione di "Immigrant song" di ledzeppeliniana memoria:prendendosi qualche libertà,soprattutto verso la conclusione,ma che infine giova al racconto.Una crudeltà senza freni nascosta al piano di sotto,o esercitata da chi detiene un minimo di potere sul prossimo,ed il beffardo ribaltamento di condizione che prevede la "nata vittima" chiudere la partita,in barba alle convenzioni del genere. Diretto con perizia,fotografato e montato come fosse un abito tagliato a puntino,recitato credibilmente da interpreti che sanno dare sfaccettature nuove e personali ai propri personaggi,"Uomini che odiano le donne",versione 2011,è un gran thriller,se chi,come il sottoscritto,pur dopo aver letto il romanzo e visto il primo film,arriva alla fine del film mantenendo viva la tensione della visione fino al sopraggiungere dei titoli di coda.
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