Regia di David Fincher vedi scheda film
Sono appena tornata dal cinema: 2 ore e 40 minuti senza intervallo, piuttosto faticoso! L'adattamento è eccellente, le 700 pagine del testo di Stieg Larsson sono state sforbiciate il minimo indispensabile, eliminando purtroppo molte sottotrame, ma era inevitabile per rendere una trama terribilmente complicata intellegibile anche per chi non ha letto il romanzo o visto l'originale svedese. E qui casca l'asino: la trilogia "Millennium" prodotta in Svezia era una discreta serie per la televisione di 6 puntate da 90 minuti l'una, in seguito sforbiciata in tutta fretta e trasformata per l'esportazione in 3 film per il cinema, sotto lo stimolo del successo planetario dei romanzi.
Dopo le tremende storie di serial-killer di SEVEN e ZODIAC, i tesissimi THE GAME, PANIC ROOM e il suo capolavoro FIGHT CLUB, mi sarei perciò aspettata dal remake di Fincher una più vertiginosa discesa nell'abisso, un presa di posizione più coraggiosa e violentemente etica, un maggiore senso del tragico (in effetti già con BENJAMIN BUTTON e THE SOCIAL NETWORK si era parecchio ammorbidito): non so, forse dopo centinaia di puntate di C.S.I., CRIMINAL MINDS ecc. sono io ad essermi assuefatta alle storie di serial-killer?
Resta comunque un buon film, con una magnifica fotografia e un cast spettacolare: tutti sono meravigliosamente in parte, da Daniel Craig a Christopher Plummer a Stellan Skarsgard, alle un po' sprecate Robin Wright e Joely Richardson - e Rooney Mara/Lisbeth Salander, pur non essendo al livello di Noomi Rapace, se li mangia tutti, fin dai titoli di testa.
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