Regia di Cameron Crowe vedi scheda film
Gli studios da un po' hanno deciso che Matt Damon è perfetto per la parte del vedovo.
Evidentemente ritengono che abbia il physique du role.
Sarà che quest'all american boy cresciuto a torta di mele e coca cola non ha più il fisico esattamente marmoreo , scolpito più dagli hot dogs e dalle birrette che dalla palestra, sarà per quell'aria da cane bastonato che lo rende perfetto per recitare la parte dell'infelice, oppure sarà anche colpa del suo agente che non riesce più a trovargli un film in cui non reciti la parte di uno sfigato che ha perso l'amore della sua vita.
Addirittura in Contagion aveva anche scoperto che era stato fatto cornuto dalla Paltrow ma come in una puntata di Melrose Place ( serial paradigmatico per come tutti trombassero con tutti ma ogni sera erano riuniti a fare i barbecue a bordo piscina amici più che mai come se nulla fosse successo) non se l'era neanche presa con la fedifraga deceduta. E anche in Hereafter ci mancava solo che intonasse Buongiorno tristezza.
Dicevamo il vedovo.
In La mia vita è uno zoo Matt fa la parte di Ben, vedovo inconsolabile con due figli a carico e con un frigo pieno di lasagne regalate dalle mamme assatanate dei compagni di scuola dei figli. Un manipolo di ninfomani insomma.
Un bel giorno con i due soldi che si ritrova Matt contro il parere del fratello consulente finanziario si compra uno zoo dismesso con l'intenzione di rimetterlo a nuovo e riaprirlo previa autorizzazione sanitaria.
La figlia piccola è entusiasta, il grande sembra che debba andare a un funerale.
Ma non è tutto: il pacchetto comprende anche un gruppo di addetti alle belve ( a dir la verità un po' malmesse) tra cui una Scarlett Johansson di cui viene disinnescato tutto il potenziale sexy mediante camicia verde da guardia forestale(altro che tutina aderente in latex da Avenger), qualche altro tipo piuttosto pittoresco ( per fare il casting e scegliere la faccia, i capelli e l'espressione da maniaco di uno come Dustin Ybarra magari hanno scatenato i migliori talent scouts per mettere un qualcosa dall'aspetto di belva anche al di fuori delle sbarre) e anche la diafana Elle Fanning, sorella quattordicenne di Dakota ma alta almeno un paio di palmi più della sorella.
Tutto sistemato insomma per far nascere amori in corso d'opera e consolare chi apparentemente è inconsolabile.
La mia vita è uno zoo è un classico film per famiglie, di quelli buonisti fino all'eccesso che in mezzo a mari di melassa non si affaticano neanche a nascondere tutta la retorica classica americana del self made man alle prese con il suo pezzetto di American Dream da far avverare.
Tutto sfacciatamente hollywoodiano, la favoletta a lieto fine è narrata calibrando perfettamente tutti gli ingredienti del cocktail: un pizzico di commedia grazie a caratteristi ad hoc, una bella ambientazione ruralprovinciale che sembra ti faccia respirare aria buona e poi tutti pronti per la mitragliata di buoni sentimenti sparata ad alzo zero per il finale con lacrimuccia incorporata.
Stupisce che a dirigere un film come questo sia uno come Cameron Crowe che ancora non si deve essere ripreso dal fiasco di Elizabethtown datato 2005, un film comunque con un IQ nettamente superiore a quello del cinema hollywoodiano medio.
L'IQ che manca in questo suo ultimo film, conformato come è alla regola del buonismo a tutti i costi. La sua mano si stenta a riconoscere, anzi gli si può riconoscere solo la cura che mette nella colonna sonora.
Un'ultima notazione: questo film è tratto da una storia vera , scritta in un libro e già raccontata in una serie tv della BBC.
A parte il trasferimento della scena dalla campagna inglese alla provincia americana, c'è da sottolineare come il vero Ben Mee ( che assieme a tutta la famiglia vediamo in un veloce cameo, sono i primi che entrano allo zoo nel giorno della sua riapertura) non assomiglia proprio per niente a Matt Damon.
L'evento luttuoso che lo ha colpito è naturalmente tenuto fuori campo e tutto il film è improntato a un'incrollabile ottimismo.
Vuoi che la gente non vada al cinema perchè il film è troppo triste?
(bradipofilms.blogspot.com)
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