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Warrior

Regia di Gavin O'Connor vedi scheda film

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La recensione su Warrior

di supadany
8 stelle

Solido film costruito come si deve, tra legami famigliari ormai lacerati ed un ring sopra al quale si combatte per obiettivi che vanno al di là della fama e del successo, utilizzando espedienti e motivazioni, oltre che un tris di attori notevoli che colpiscono nel segno.

“Sparta” è un torneo di arti marziali miste con un montepremi di cinque milioni di dollari destinati al vincitore, mentre a tutti gli altri rimarranno solo le ferite subite sul ring.

E’ l’occasione per l’outsider Brendan (Joel Edgerton) di risolvere i suoi problemi economici che mettono a repentaglio la sua famiglia, ma tra gli avversari figura anche il fratello che non vede da una vita, ovvero Tommy Colton (John Hardy), allenato dal padre (Nick Nolte) che entrambi da tempo considerano una persona come tutte le altre.

Diligente film che sa come e quando colpire, e non solo sul ring dove i colpi sono durissimi (e giustamente a volte ne basta uno per terminare l’avversario), contraddistinto da una costruzione ben calibrata che nella prima parte riesce a presentare con efficacia i caratteri dei tre personaggi cardine e che nella seconda da sfogo alle loro lotte sul ring, intestine, di vera e propria sopravvivenza con ferite dalle quali non esce solo il sangue, ma anche la linfa interiore di chi le subisce.

Ed altri elementi di supporto, come un rimando agli americani in guerra e la difficoltà di sopravvivere ecomicamente, anche con tre lavori in due, alla crisi economica che distrugge il tessuto vitale della società, ovvero la famiglia, aumentano il senso di partecipazione a quanto accade.

Ma oltre a combattimenti, rappresentati con la giusta dose di violenza spettacolare, ci sono anche intensi momenti drammatici (l’abbraccio di Tommy al padre ubriaco) ed un pathos che riesce anche a far scorrere brividi di emozione lungo tutto il corpo, con quello teso di Brendan durante la mossa vincente in semifinale (efficace oltremodo nell’evidenziare ciò che sprona l’uomo ad andare oltre i suoi limiti naturali), o il volto che mescola preoccupazione e speranza di sua moglie.

Insomma “Warrior” mi sembra proprio un film decisamente meritevole, niente di incredibilmente innovativo (cambiando lo sport molte cose le abbiamo già viste e più volte), ma con un felice e riuscito mix che sa offrire due ore intense che culminano con un finale magari senza sorprese, ma che offre le sensazioni di cui il cuore a quel punto non può più fare a meno.

Completo.

Su Gavin O'Connor

Non sarà una regia trascendentale, ma sa dannatamente il fatto suo e riesce a creare alcuni scampoli di grande cinema gestendo un rapporto famigliare imponente.
Bravo.

Su Tom Hardy

Rocciosamente impervio all'ennesima potenza.
Si porta dentro un mondo di esperienze e riesce a trasmettere al meglio questa sensazione di rancore respingente che però ha qualche crepa.
Magnifico.

Su Jennifer Morrison

Donna notevole di carattere.
Discreta.

Su Joel Edgerton

Anche lui è bello tosto, altro carattere rispetto al fratello, ma raffigurato con tutti i crismi del caso e senza tanti sotterfugi.
Molto convincente. 

Su Nick Nolte

Un ruolo collaudato che è garanzia di godimento filmico, un attore che qui ha saputo tirare una freccia al cuore dopo parecchio tempo (la scena con Tom Hardy in albergo vale tantissimo).

Su Noah Emmerich

Sufficiente.

Su Kevin Dunn

Più che sufficiente.

Su Fernando Chien

Muscolare.

Su Frank Grillo

Nel ruolo dell'allenatore di Tommy è bravo a raffigurare una parte piuttosto semplice.
All'altezza.

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