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Stake Land

Regia di Jim Mickle vedi scheda film

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La recensione su Stake Land

di alan smithee
6 stelle

locandina

Stake Land (2010): locandina

32 TFF – AFTER HOURS/JIM MICKLE

 

Opera seconda di Jim Mickle, questa volta forte di un budget meno irrisorio dell'esordio di Mulberry St, e dunque libero di aprire la sua ripresa ad un horror on the road che riprende le tematiche apocalittiche del contagio, trasferendole a proporzioni globali.

I vampiri hanno invaso gli States e probabilmente tutto il mondo: un uomo tenace e risoluto salva la vita ad un adolescente, a cui i mostri hanno appena massacrato la famiglia, e si offre di accompagnarlo fino in Canada, dove la situazione parrebbe essere sotto controllo.

Nick Damici, Connor Paolo

Stake Land (2010): Nick Damici, Connor Paolo

Il cammino è tortuoso e difficile, e il clima di attesa e le necessità di reazione consentiranno al ragazzo di divenire un abile difensore di vite minacciate dai mostri assetati di sangue.

“La terra dei pali” diviene un territorio di morte e desolazione ove non resta che fuggire e trovare riparo altrove.

Connor Paolo

Stake Land (2010): Connor Paolo

Parabola ad ampio respiro della ricerca affannosa del luogo ove trovare felicità e calma dopo i travagli di una vita, l'opera seconda di Mickle non rinuncia ad un tocco ironico che aiuta ad alleggerire i toni e a rendere più spettacolare questa caccia concitata ad un nemico sempre in agguato che non molla la presa, e che non è nemmeno l'unico elemento da combattere, quando scaltri sopravvissuti si organizzano per comandare laddove la legge ha perso ogni sua autorevolezza.

scena

Stake Land (2010): scena

Gran mestiere di un regista che, armato di mezzi più capienti, dà libero sfogo alle sue notevoli intuizioni visive e alle proprie interessanti doti e stili narrativi.

La sceneggiatua è opera del regista, coadiuvato anche stavolta come in Mulberry St dal suo attore protagonista, Nick Damigi.

Tra gli attori coinvolti, cominciamo a vedere una ritrovata Kelly McGillis, che tornerà con Mickle nel successivo ottimo We are what we are.

 

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