Regia di Declan Donnellan, Nick Ormerod vedi scheda film
Due registi, Declan Donnellan e Nick Ormerod, per un film mediocre. Aggiungendo come terzo regista Tinto Brass, forse la produzione avrebbe rispettato la novella del Maupassant, dalla quale il film è tratto. Maupassant aveva imperniato il suo racconto sulla seduzione e sull'erotismo, due cose che mancano totalmente e che riducono il tutto a un polpettone, dove anche gli attori principali sembrano sperduti nei loro improbabili ruoli, a cominciare da Robert Pattinson ( Bel Ami, Georges Duroy), che più che un seduttore sembra un ebete, sino all'ultima inquadratura.
La trama vede Georges Duroy povero in canna a Parigi in cerca di fortuna nei bordelli, cosa molto improbabile, dove invece incontra un ex commilitone, Charles Forestier, diventato ricco e ben sposato con Uma Thurman. Invito a cena galeotto, dove Georges conosce la bella moglie e altre due donne, Christina Ricci e Kristin Scott Thomas. La più giovane, Clotilde (Christina Ricci) sposata e con figlia di pochi anni, si invaghisce subito di Georges, e lo invita a casa, dove la bambina gioca con lui e lo chiama Bel Ami.
Georges e Clotilde diventano amanti, ma Georges ha ben altro in mente, vuole diventare ricco, conquistare Parigi, per cui accetta il lavoro in un giornale, La vie de Paris, diretto da Forestier. Ovviamente, Georges non ha mai scritto un articolo, per cui si deve adattare a ciò che le detta la bella moglie del suo direttore, la quale mette in chiaro subito che non sarà mai la sua amante, anche perchè ne ha già uno. Ma diventerà sua moglie, alla morte di Forestier, per cui lei avrà sempre il suo amante e lui continuerà la tresca con la giovane Clotilde. Entra in gioco anche la molto matura moglie dell'editore del giornale, che Georges si porta a letto obtorto collo per tornaconto personale e per vendetta. Intanto fa irruzione con la polizia nell'alcova che veniva utilizzata per gli incontri con Clotilde, dove sua moglie si unisce carnalmente con un ministro, dopo la morte del suo amante. Adulterio e divorzio, con eredità milionaria che passa dalla moglie al presunto cornuto.
Bel Ami adocchia la figlia dell'editore, non pago di avere sedotto facilmente la moglie, finge di rapirla e poi chiede la mano della fanciulla. Mano concessa. Bel Ami raggiunge il suo scopo, Parigi è ai suoi piedi, i suoi articoli sul giornale contribuiranno a far cadere il governo, complici il suo editore e il ministro-amante della sua ex moglie.
Un pastrocchio dove la seduzione di Bel Ami non esiste, domina invece la disponibilità di tre donne a darsi facilmente, com'era costume nella Parigi di fine ottocento, almeno da quello che ci dicono i vari scrittori dell'epoca.
E' anche un film di primi piani, quasi sempre inespressivi, con dialoghi essenziali e qualche volta ripetitivi.
Una occasione sprecata per tre brave attrici, evidentemente a disagio nei loro ingombranti ruoli.
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Grazie Antonio per questo tuo esplicito invito a snobbarne la visione prevista per la prossima domenica alle 23,05 :-))).
Un saluto.
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