Regia di Declan Donnellan, Nick Ormerod vedi scheda film
C’è qualcosa che non quadra in questa diffusa e pessima opinione che i critici – quasi in toto – hanno del film di Donnellan e Ormerod, Bel Ami; un’opinione peraltro distante e di parecchio da quanto hanno espresso ad esempio tutti gli spettatori intervistati (da Cinematografo) all’uscita del film. So che anche ad altri il film non è piaciuto e sono consapevole dei suoi limiti, ma questa pesante presa di distanza dei critici dal film non mi convince. O dobbiamo tutti essere soddisfatti dell’opportunità che ci viene data di andare a vedere uno dei soliti inutili e violenti blockbuster programmati nelle nostre sale? Ieri sera ho seguito ‘Cinematografo’, non perché mi entusiasmi, anzi spesso mi irrita, ma parla di cinema, a quell’ora del sabato sera sono in casa, e a volte ospita persone interessanti. La compagine di critici presenti ha distrutto Bel-Ami – solo una di loro ha risposto ‘ni’ alla domanda ‘consiglierebbe di andarlo a vedere?’ - senza che a nessuno venisse in mente che in questo paese soffocato dell’ignoranza e dove il cinema è sempre più solo entertainment ed effetti speciali, forse vedere un film come questo può stimolare qualche riflessione in più, può anche risultare gradito a chi qualche riflessione in più ha voglia di farla.
A me il film non è dispiaciuto, amo i period drama, la storia che pur conoscevo avendo letto il libro mi ha coinvolta, e poco importa se Robert Pattinson non ha la maturità sufficiente per affrontare questo ruolo, giudizio che mi sembra essere dominante in quasi in tutte le critiche e anche un po’ ingiusto. Come se stabilire la maturità artistica dell’attore fosse il problema principale e non invece apprezzare il fatto che al pubblico fosse offerta l’opportunità di seguire raccontata sullo schermo una bella storia.
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