Trama
Nella Parigi del XIX secolo, l’arrivista Georges Duroy (Robert Pattinson), povero ex militare in cerca di fortuna, scandalizza l’alta società passando in rassegna i letti delle donne più in vista pur di raggiungere i propri scopi e crearsi una nuova posizione sociale. Incontrato casualmente un ex commilitone, ricco e affermato, che lo introduce nel mondo del giornalismo, finirà per circuirne senza molti scrupoli l’amica Clotilde (Christina Ricci), la moglie Madeleine (Uma Thurman) – con cui contrarrà un primo redditizio matrimonio - e Virginie (Kristin Scott Thomas), la consorte dell’editore.
Approfondimento
NESSUNA MORALE
Georges Duroy, il protagonista anti-eroe di Bel Ami, è un giovane uomo che scopre di poter ottenere tutto dalla vita vendendo l'unica dote che la natura gli ha concesso, la straordinaria bellezza di cui è depositario. Seduce infatti le donne più potenti dell'alta nobiltà e borghesia francesi, tutte connesse con il mondo dell'editoria, usando il sesso per arrivare a ciò che più anela. Ciò che è importante, sia nel romanzo di Guy de Maupassant del 1885 sia nella sua trasposizione cinematografica, è l'assenza di un qualsiasi punto di vista morale che condanni la condotta dei protagonisti. Essenziale è semmai fornire lo specchio di una realtà che si vive da dentro, di una società corrotta in cui gli esseri umani sono costretti a confrontarsi con i loro istinti e la loro indole più oscura per superare le difficoltà che la vita ha loro imposto. I toni sono volutamente cupi, anche perché Maupassant scrisse il romanzo mentre era già malato di sifilide e consapevole di avviarsi lentamente alla morte, e al tempo stesso pieni di vitalità, tanto che il sesso non viene mai colpevolizzato o messo all'indice.
IL POTERE DEI MEDIA
Bel Ami segna anche l'esordio alla regia cinematografica di Declan Donnellan e Nick Ormerod, attivi nel settore teatrale da ben trent'anni. Nonostante provengano da un ambiente diverso, il loro modo di lavorare è stato abbastanza tipico. In tre anni di preparazione hanno scelto gli elementi del romanzo che più amavano e li hanno poi sviluppati seguendo una trattazione alquanto fedele all'originale. Niente colpi di testa improvvisi o soluzioni ardite per una storia che aveva già al suo interno tutti gli elementi utili per far presa sullo spettatore. Sovversivo, feroce e ironico, il romanzo di Guy de Maupassant contiene infatti alcuni temi che risultano essere ancora attuali nel XXI secolo, soprattutto per quanto concerne il mondo dei mass media in senso lato e il suo funzionamento. Si possono, infatti, fare incredibili parallelismi sulla manipolazione dei media, sullo sfruttamento e l'alterazione delle fonti da parte di chi detiene il potere, sulla collusione del mondo dell'informazione e sull'attenzione che essi dedicano nella costruzione di fenomeni da prima pagina o nell'esaltazione di celebrità senza talento, per non dimenticare poi il clamore smodato che i media riservano a tutte quelle storie che con toni morbosi raccontano di scandali o relazioni sessuali. Anche se il film è ambientato in un contesto storico apparentemente lontano nel tempo, è come se la storia si fosse svolta solo di recente per quanto sia credibile il racconto della scalata alla celebrità di Duroy, il cui arrivismo non si ferma di fronte a nulla.
DUROY: UN ARRIVISTA CORAGGIOSO
La forza della storia sta nella capacità di riuscire a simpatizzare per Duroy, un personaggio negativo che racchiude nella sua smodata ambizione nichilista ad accumulare ricchezza il desiderio di godere di ogni istante della vita a dispetto della morte stessa. Ambizione, carriera, denaro e ascesa al potere sono connotazioni che stimolano i desideri assopiti di ognuno, anche più delle possibili vicende sentimentali o connessioni emotive che possono svilupparsi. Ogni suo gesto, seppur casuale, non è mai scollegato dall'obiettivo che si è prefissato, mostrandosi come un self made man atipico e sui generis. La relazione tra Georges e Madeleine, ad esempio, pur essendo una grande storia d'amore, nasconde anche un forte interesse per la sfera politica e permette al protagonista di affacciarsi ad un mondo per lui totalmente nuovo e inesplorato. Non lavora, eppure ottiene tutto: un modello di vita in cui non è facile immedesimarsi. Costruire sulla scena un personaggio così complesso e accattivante non era semplice: bisognava trovare una giusta misura che permettesse al pubblico di amarlo. Gli sceneggiatori hanno dovuto quindi mettere in risalto caratteristiche come la caparbietà, l'audacia, la sfrontatezza e la vacuità insita nel suo carattere per farlo divenire un guerriero che sfida con coraggio le buone maniere di una società bigotta e ben pensante.
Note
Il materiale per un’opera ad alta intensità drammaturgica c’era tutto, ma i semidebuttanti registi e la sceneggiatrice semplificano i personaggi. Le onnipresenti partiture ad archi, l’abuso di inquadrature dal basso e il didascalismo dialogico appesantiscono una narrazione stanca, incapace di funzionare tanto come affresco di un’epoca quanto come film di attori, e privata del necessario, morboso erotismo tanto presente in Maupassant. Le ambizioni di Donnellan e Ormerod erano alte: la caduta è stata rovinosa.
Trailer
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Commenti (3) vedi tutti
Poco di rocordabile... 5
commento di Brady"Profondità dell'inconsistenza": letterale, a circa mezz'ora dalla fine (a volte i film contengono i loro giudizi). Però quel Pattinson, che attore! Chi può vantare un simile campionario di smorfie!?
commento di kahlzerFilm pesantemente noioso !
leggi la recensione completa di chribio1