Regia di Michael Sucsy vedi scheda film
Il destino di Leo e Paige era scritto sul tagliando per il parcheggio: stessa zona di residenza. Si sposano con rito civile e scenografia presa in prestito - eludendo la sorveglianza dell’Art Institute di Chicago. Affidano le promesse nuziali al menu di un bar e condividono un loft pieno di musica vagamente rock e sculture vagamente ermetiche. Poi, in una sera innevata, un incidente d’auto. E due mani di vernice imbiancano la memoria di lei: si sveglia dal coma e scambia il marito per un dottore. Paige non ha più alcun ricordo degli ultimi 4 anni, Leo le mostra con devozione le prove del loro amore. In cassetta, su carta, sul nastro della segreteria. Le pagine della nostra vita sono sempre in agguato, e la miglior difesa è non opporre resistenza. Perché La memoria del cuore è uno di quei titoli destinati ad avere più cuore che memoria. Sceneggiatura dimenticabile, sprazzi di luccicanza affidati ai duetti di sguardi e parole: Channing Tatum e Rachel McAdams conoscono il Metodo Nicholas Sparks, e si offrono generosamente alla ricostruzione di una storia vera (molto) romanzata. Lui (si) regala una performance brillante e tenera, ineditamente empatica. Lei si scioglie sul viale dei ricordi, ritrovandosi a metà strada tra l’antico rigore e l’entusiasmo rimosso. Il risultato è paragonabile alla “roulette russa dei cioccolatini” che la coppia sperimentava al primo appuntamento: prova a sfumare il gusto per il sentimentalismo, ma lo zucchero monopolizza i sapori.
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