Regia di Michael Sucsy vedi scheda film
L'amore si può dimenticare o di esso rimane una traccia inconscia che ci permette di riconoscerlo anche quando ne perdiamo la memoria?. Un interrogativo a cui molti film hanno cercato di rispondere, alcune volte in maniera stravagante come capitava a Jim Carrey che si faceva cancellare i ricordi nello straordinario "Se mi lasci ti cancello" o in maniera più classica in questo "La memoria del cuore" dove riprendendo l'incipit del film interpretato dall'attore canadese ma facendolo derivare da un banale quanto drammatico incidente, capita che il personaggio interpretato da Rachel MacAdams si risvegli in un letto d'ospedale senza riconoscere l'amato e devoto marito a sua volta interpretato da Channing Tatum.
Un guaio bello e buono che il film di Michael Sucsy cercherà di sbrogliare ingarbugliando la storia con le difficoltà di chi non riesce a ritrovarsi dentro una vita svanita nella notte di quell'incidente. Il tutto condito da un senso di colpa nei confronti di una famiglia pronta a riaccoglierla dopo che lei ha deciso di abbandonarla assieme agli studi per seguire il proprio talento artistico a Chicago.
Seguendo gli schemi del filone romantico di stampo hollywoodiano "La memoria del cuore" si affida più che altro alla fotogenia dei suoi interpreti, sfruttando soprattutto l'ascesa presso il pubblico femminile di Channing Tatum di cui il film sfrutta la versione più tenera, quella che mette a dormire i muscoli in favore di un faccione da cane bastonato. Edulcorato alla massima potenza da qualsiasi situazione volta a dimostrare in qualche modo la passione dichiarata dai due protagonisti e alleggerendo anche sul versante antagonista, rappresentato soprattutto dal padre di lei desideroso di vedere la figlia realizzarsi in altro modo, "La memoria del cuore" procede senza impennate ed in maniera professionale, sacrificando la confezione a discapito della componente emotiva. Un prodotto che firma il cartellino senza lasciare traccia.
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