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Attack the Block. Invasione aliena

Regia di Joe Cornish vedi scheda film

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La recensione su Attack the Block. Invasione aliena

di ROTOTOM
8 stelle

Un’invasione aliena a ritmo di rap. Lo sceneggiatore  Joe Cornish alla sua opera prima  come regista sforna un divertente action fantascentifico ambientato  nella suburbia londinese. Un quartiere malfamato  (il block del titolo) è oggetto di attenzione da parte di strani alieni pelosi, feroci e dalle mascelle fluorescenti.  Una baby gang di rapinatori capitanati dal duro Moses ingaggia una battaglia per salvare il block – il loro mondo - dalle bestiacce aliene.

Il mondo in un condominio, il territorio come baluardo dell’identità di una megalopoli trasfigurata in giungla, il disagio giovanile della mancanza di orizzonti che non siano quelli del perimetro dello spazio vitale e un’aspettativa di vita concepibile fino alla prossima coltellata. Questi i temi che fanno da corollario alla rivalsa verso il mondo ignaro della minaccia aliena  e che affrancano i protagonisti, giovanissimi e tutti molto ben in parte, da un’esistenza precaria, anonima e brutale.  Si incontrano di fatto più mondi, quello dei ragazzi e la loro vittima/aiutante infermiera che abita nel block, contro gli abitanti di chissà quale mondo ma che rappresenta di fatto una banda che ha sforato i confini e che va punita. Il film non si prende sul serio, pur essendo un puro film di genere che omaggia il B movie e il cinema dell’assedio anni ’80, assomma deliziose scene splatter a momenti di sarcasmo e umorismo nero.  Detto questo,  il film è una goduria di ritmo e di trovate sciorinate nel corso di un’intera notte e  scandite da una gutturale cadenza rap metropolitana che contraddistingue gli scambi verbali tra i ragazzi e che trasforma il tutto in un gangsta movie fantascentifico. Il rap fa da collante, è colonna sonora e  filosofia di vitale movenze sincopate con i dialoghi che sembrano usciti da un testo di Snoop Dogg, sono un concentrato di pose e atteggiamenti mutuati direttamente dal mondo dello show biz al quale i ragazzi fanno riferimento.  La droga è economia, le donne ricordano quelle della blaxploitation anni 70, forti e cazzute. Gli alieni nella loro semplicità grafica sono come ogni film del genere pretende che siano: brutti e cattivi, determinati allo sterminio.

 Ultracitazionista , Attack the block è un frullato di tutta la cultura pop contemporanea – musica, videogiochi, cinema, tecnologia – che segna le vite dei ragazzi contemporanei,  lo scontro con gli alieni è visto come uno spin off di qualsiasi videogioco e solo al momento della morte, vera, senza ritorno, le coscienze dei disadattati ragazzi avranno un moto di ripensamento del loro esistere diventando motivo di orgoglio e esempio per tutto il block. Non c’è altro da dire e questo è un bene, mutuando le caratteristiche da tutto il cinema d’invasione precedente, Attack the block è l’ennesima prova di come il genere, mutando ambientazione e pochi altri particolari, riesca sempre a divertire e a infoltire l’immaginario collettivo al quale fare da riferimento, fino al prossimo film. Musiche di Steven Price e Basement Jaxx.  Ottime le facce degli azzeccatissimi  comprimari a partire dal gangster spacciatore Hi-Hatz , fino ai piccolissimi bambini che ambiscono ad un posto nell’immaginario gangsta con i nomi di Caos e Problem. Piccola parte di Nick Frost. Da vedere se possibile in lingua originale.

 

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