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Christopher and His Kind

Regia di Geoffrey Sax vedi scheda film

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La recensione su Christopher and His Kind

di lucarocks
6 stelle

Christopher and His Kind è un film per la televisione prodotto dalla BBC molto ben curato in tutti i suoi aspetti, come è consueto per le produzioni della rete, che vanta come protagonista e star quel Matt Smith che è l'undicesimo  dottore nella serie Doctor Who e a cui, proprio per questo, per conservarne la figura "pulita" e adatta a tutta la famiglia, la BBC ha tassativamente proibito di apparire nudo.
Il film drammatizza il libro autobiografico dello stesso titolo di Christopher Isherwood, adattato da Kevin Elyot, in cui lo scrittore ricorda la sua vita nella Berlino dei primi anni '30. La storia viene raccontata a ritroso mentre Isherwood, ormai scrittore a Los Angeles, davanti alla macchina da scrivere si accinge a mettere nero su bianco la sua esperienza a Berlino, in cui si era recato essenzialmente per i ragazzi, come dice lui stesso, accettando l'invito del suo amico e amante occasionale, il poeta W. H. Auden, fuggendo la ristrettezza dell'Inghilterra del tempo e l'autorità della madre. Appena giunto, Christopher si butta alla scoperta della effervescente vita omosessuale del posto e, trovato impiego come insegnante d'inglese, incontrerà strani e bizzarri personaggi, come Jean Ross, che, col sogno di diventare un giorno attrice a Hollywood, canta al cabaret. Nel frattempo, però, il Nazismo prende piede e Christopher decide di tornare in Inghilterra dove cerca di portare anche Heinz, spazzino colla madre malata e il fratello maggiore nazista, con cui ha intanto intrecciato una affettuosa relazione, ma non vi riesce. Lo rincontrerà, sposato e con figli, solo molti anni dopo.
Il film, girato a Belfast, è superbamente interpretato, non soltanto, in una prova mimetica, da Smith, che si è preparato studiando video di Isherwood e incontrando il suo compagno di lunga data, Don Bachardy, ma anche dal resto del cast, in cui spiccano Lindsay Duncan nel ruolo della madre chiusa e autoritaria – e i duetti tra i due sono tra le cose migliori del film – e Pip Carter nel ruolo di Auden a cui sono date le battute migliori («I do loathe the sea. It's so wet and sloppy»). La giovane Imogen Poots, invece, deve vedersela col ruolo difficile di Jean Ross, non fosse altro per il fatto che ha ispirato la Sally Bowles di Cabaret, ma vi riesce egregiamente, sguiata e impiastricciata di trucco. 
Anche la ricostruzione storica e d'ambiente è più che accettabile, considerata anche la natura televisiva dell'opera, ma, nonostante tutto, il film non convince pienamente. Dopo una prima mezz'ora veloce, divertente e ben girata, con una Berlino gaia che non ti aspetti, il film si perde nella parte restante, via via più drammatica, un po' confusa e non del tutto riuscita, che non sembra mai raggiungere la necessaria intensità. Alla fine, tirando le somme, sufficienza più che meritata, anche per il coraggio di mettere in scena l'omosessualità senza filtri e pregiudizi.

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