Regia di Ivan Cotroneo vedi scheda film
*** ANTICIPAZIONE DEL FINALE *** Dopo i primi minuti volevo abbandonarlo, perché mi era sembrato il filmetto lezioso, ruffiano e cinico che va di moda oggi in Italia quando si parla di commedia. Resistito quel momento, però, la pellicola mi ha preso, ed in breve ha cominciato a piacermi.
Attorno al bambino protagonista ruotano i personaggi della sua famiglia e gli eventi legati ad essi. La prospettiva è quella dell'adulto che si ricorda della sua infanzia, e di come in qualche modo si è ritagliato un posto nel mondo e una visione della vita. Come quasi sempre nel mondo dei bambini, ha anche lui un mondo immaginario in cui si rifugia di tanto in tanto.
La pista narrativa principale è quella della relazione adulterina di suo padre con una bellona, e delle conseguenze che questa ha su sua madre. Ciò che colpisce della donna è che non rivela a nessuno, se non dopo molto tempo e quasi per caso, qual è la ragione del terribile malessere che la colpisce. Va dal medico, si sottopone a terapie, lascia che tutti si alambicchino il cervello nel tentativo di capire perché sta male, ma non dice quello che la affligge. Il marito, dal canto suo, tira avanti allegramente con l'amante e la sua coscienza grassa. Tra i personaggi secondari vanno ricordati la zia zitella, e i cugini frequentatori di gruppi giovanili libertini e femministe. Il bambino viene sballottato tra l'uno e l'altro, mentre nessuno ha veramente voglia di occuparsi di lui, perché ha il suo egoismo, i suoi problemi, i suoi passatempi che preferisce nascondere. Il risultato è che il piccolo vive nel disordine e nella confusione, e sente il bisogno del suo amico immaginario, visto che almento lui gli dà due dritte per orientarsi nel caos che lo circonda.
Ho trovato i personaggi ben rappresentati nella loro umanità, piena di fragilità e di ipocrisie. L'unica che sembra sapere il fatto suo, e che capisce al volo cosa bolle nella pentola degli altri, è la nonna: con le sue stoccate riesce spesso smascherare le misere finzioni e le piccole manovre dei suoi familiari.
L'ho trovato un film originale e agile, non frammentario nonostante la varietà di situazioni e personaggi. Gli attori sono bravi. Anche gli inserti di fantasia mi sono sembrati a tono e non banali. A margine, ho notato che il fatto che il padre lasci l'amante abbia urtato più di uno spettatore. Perché non si vuole concedere al personaggio la possibilità di pentirsi e si vuole che resti carogna fino in fondo?
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