Regia di Ivan Cotroneo vedi scheda film
Non sappiamo nulla di Tutti pazzi per amore, la fiction di Ra1 scritta da Ivan Cotroneo, ma conosciamo Mine vaganti (bello) e Io sono l’amore (bellissimo), da lui cosceneggiati. Ci prepariamo quindi positivamente alla visione di La kryptonite nella borsa, esordio dello scrittore dietro la macchina da presa, tratto dal suo omonimo romanzo (Bompiani). A metà film ci contorciamo sulla poltroncina, nella speranza che qualcosa prima o poi accada. Un guizzo, un moto narrativo, una sorpresa. Invece niente. Eppure la vicenda è all’apparenza complessa. Gruppo di famiglia in un interno, Napoli anni 70. Con gli occhi di un ragazzino di 9 anni, che parla con il defunto cugino gay convinto di essere Superman, seguiamo le spericolate peripezie di una famiglia numerosa, con mamma Valeria Golino tradita dal marito Luca Zingaretti e caduta in depressione. Il bimbo viene lasciato alla mercé degli zii fricchettoni Libero De Rienzo e Cristiana Capotondi, mentre i veterani Lucia Ragni e Sergio Solli illudono con la loro verve che si tratti di casa Cupiello, ma l’abbaglio dura giusto un attimo. Cotroneo, paradossalmente, convince più come regista, perché anche grazie alla fotografia di Luca Bigazzi Napoli è lontana da qualunque cliché, anzi sembra la plumbea Milano! La formula del film è però quella della commedia familista dove tutto alla fine si ricompone, la voce è obbligatoriamente fuori campo e la nostalgia si traduce in modernariato posticcio.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta