Regia di Dino Risi vedi scheda film
Non un capolavoro assoluto, ma un'opera notevole, sicuramente al top nel suo genere. Più che un film ad episodi, un film "a sketch", utilizzando un linguaggio ed una struttura più televisivi che cinematografici.
Visto in tv quando ero bambino, rivisto adesso senza che mi ricordassi molto.
Non un capolavoro assoluto, ma un'opera notevole, sicuramente al top nel suo genere.
Più che un film ad episodi, come tanti altri, un film "a sketch", utilizzando un linguaggio ed una struttura più televisivi che cinematografici, in cui Gassman diventa, specie negli episodi più brevi, un alter ego del Vianello che faceva coppia con Tognazzi nei loro spettacoli televisivi di successo, e l'improbabile travestimento, sempre di Gassman, in abiti femminili in uno degli episodi rimanda alle famose mondine e settimine del duo comico.
Struttura e linguaggio televisivi si, ma non il solito e semplice filmetto, magari fatto dal solito cabarettista di turno che, invece di fare un film "vero", porta sul grande schermo una storia raffazzonata e creata ad hoc solo per mostrare le sue scenette i suoi personaggi ed i suoi tormentoni con l'unico fine di fare un po' di cassa ed aumentare popolarità e cachet, piuttosto questo è un film che analizza, ed ironizza su, gli aspetti tra i peggiori dell'animo umano, senza eccedere in facili moralismi ma con crude e chiare descrizioni di personaggi e situazioni, quasi degli abbozzi più che dei disegni, senza troppi autocompiacimenti registici o attoriali nè ricerca della facile risata, e senza soprattutto cercare di allungare furbescamente il brodo, il tutto ambientato nell'epoca del boom economico italiano ma che potrebbe allo stesso modo essere inserito in qualsiasi epoca ed ambiente, e quindi a maggior ragione anche ai giorni nostri, per le sue caratteristiche di universalità.
Insomma un cinema che fa sorridere, a volte ridere, ma soprattutto fa pensare, fatto con maestria e arte.
Merita una citazione Armando Trovaioli. Morricone credo lo conoscono oramai tutti, fama comunque meritata, già Nino Rota sono oramai di meno a ricordarselo (anche perché l'epoca di Fellini, e un po' anche di Coppola, si sta allontanando nel tempo), ma l'Italia negli anni ha sfornato tanti ottimi compositori che si sono dedicati anche alle musiche per il cinema, Trovaioli era uno di questi, autore tra l'altro di splendidi lavori per il teatro (cito solo Aggiungi un Posto a Tavola), e oltre a solide basi classiche era anche un ottimo pianista e compositore jazz. Qui, pur riempiendo il film di tante canzoni che hanno dato la giusta atmosfera dell'epoca, ha trovato il modo di inserire alcune sue, seppur brevi, perle.
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