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I mostri

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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La recensione su I mostri

di scandoniano
9 stelle

Capolavoro del 1963 firmato Dino Risi, “I mostri” è un film ad episodi, una ventina in tutto, che hanno fatto epoca. Situazioni di varia umanità unite da un fil rouge all’insegna della “mostruosità”, spesso più morale che fisica, di una Italia che non ci sembra poi così dissimile da quella odierna. Mattatori: Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman, che affrontano la fenomenale sceneggiatura (di Age, Scarpelli, Scola, Maccari, Petri e lo stesso Risi) con grande maestria. Tognazzi e Gassman, bravi da soli, danno il meglio di sé quando recitano assieme (si pensi al leggendario episodio dei pugili che conclude il film). Numerosi e memorabili in particolare alcuni personaggi, il Gassman tifoso, il Tognazzi padre senza coscienza, ed ancora il Gassman principe del foro ed il Tognazzi ipnotizzato dalla TV. L’ultimo episodio, “La nobile arte”, in cui Tognazzi  è Enea Guarnacci, un manager di pugilato in decadenza che cerca (e riesce) a riportare sul ring Artemio Artidori, ex campione di boxe (Gassman) è il più lungo ed il più amaro (posto in coda al film, probabilmente occorre a sottolineare che alcuni aspetti dell’italianità, spessi visti come peculiarità divertenti, sono in realtà aspetti negativi, da condannare). Memorabile la fotografia, ma soprattutto la colonna sonora, tra cui spicca l’orecchiabilissima “Samoa Tamoure” di Armando Trovajoli.

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