Regia di Dino Risi vedi scheda film
Un film che necessita di contestualizzazione per essere apprezzato appieno. Oggi infatti risultano ben poco incisive certe gag pur mantenendo la loro forte carica satirica ed ironica (vedi la scenetta del borghese che si sloga una mano a firmar cambiali per acquistare una macchina ormai divenuta indispensabile) ma ai tempi in cui uscì dovette avere un impatto molto forte su un pubblico abituato sì al verismo di certi registi laddove lo stesso però toccava sempre l'ambiente sociale più che la natura umana. Dino Risi invece decide di sondare il cinismo e la cattiveria di certi tipi sociali, stampini che in qualche modo possono adattarsi ad ogni spettatore. Punta lo sguardo in maniera decisa e implacabile senza lasciare possibilità, allo spettatore, di distoglierlo. Dal vigile bastardo, al padre furbone, al politico smaliziato e ipocritamente pulito, al passeggero di un treno che decide di seguire la sua coscienza e testimoniare per finire imputato esso stesso ed altro ancora. Un ventaglio ampio, in cui tutti vengono trattati da pari; un'opera democratica ed uno spaccato dell'Italia di ieri, di oggi e di domani in quanto, in definitiva, un ritratto dell'uomo e delle sue debolezze. Soffre forse un po' il peso dei suoi anni ma è a tutt'oggi un film discretamente godibile. Voto: 8,5.
Buona.
Bravo in alcuni ruoli, meno convincente in altri. Per la prima volta, attraverso questo film, si può mettere alla prova un attore e scoprirne alcuni difetti, attraverso il confronto tra personaggi molto diversi tra loro.
Bravo, inappuntabile e credibile in ogni ruolo.
Si vede poco, per fortuna.
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