Regia di Dino Risi vedi scheda film
Una serie di cortometraggi con scoppio finale, come in una barzelletta; però l'effetto sorpresa ha il sapore amaro della scoperta di una fregatura. Gli episodi non sono tutti di pari livello, ma le egregie performance di Gassmann e Tognazzi, fantastici mattatori, fanno di questo film un'autentica meraviglia.
Dino Risi presenta il malcostume italiano come l'esito complessivo di tanti piccoli vizi e manie individuali, caratterizzati da una visione cinica e da un atteggiamento ipocrita, nonché radicati nel più puro egocentrismo. La struttura a episodi si presta in maniera eccellente a tale operazione, che, secondo il principio di "tante anime, tanti peccati", disegna la poetica fondante della commedia all'italiana. Lo schema, destinato a rimane impresso nella cinematografia brillante nostrana fino ai giorni nostri, è quello dell'azione corale di personaggi-tipi, che è di origine teatrale, e che Risi ha trasportato sul grande schermo ai fini di una durissima critica sociale. I suoi film sono altrettanti inviti a guardarsi allo specchio, rivolti non, astrattamente, ad un imprecisato sistema-nazione in cui nessuno vuole riconoscersi, bensì, concretamente, ad ogni singolo spettatore. I suoi personaggi sono come le versioni in carne ed ossa dei nostri italici difetti, atte a ricordarci che non ci sono scappatoie autoassolutorie, perché lo Stato, il Paese e la società siamo noi, e soltanto noi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta