Regia di Shari Springer Berman, Robert Pulcini vedi scheda film
intasati come un cesso in avaria da "reality" su qualsiasi cosa, nel 1973 negli stati uniti(e dove altrimenti?) un documentarista pensa di mettersi alle calcagna di una tipica famiglia americana e filmarla pedinandola. la cosa da documentarista poteva anche avere un suo senso logico e antropoligico, ma il furbaccione volle arricchirsi facile facile, inducendo i cameramen che seguivano la famiglia a filmare ciò che per loro non era filmabile. ciò che adesso è la norma(solo 38 anni son passati), seguire persone su un'isola morire d'indolenza o vedere ggiovani in tiro far altro che sparlarsi dietro e davanti cercando di innamorarsi e possibilmente piangere a più non posso per commuovere il pubblico televisivo, per l'appunto 38 anni fa era novità. già l'avere dei vincoli, limita di molto la verità. la famiglia accetta ma non oltre una certa soglia e poi comunque interviene la manipolazione del regista(e quindi il suo punto di vista) oppure il produttore(e quindi il suo punto di vista)e quindi diviene una specie di verità. un matrimonio che sta andando in frantumi e uno dei figli felicemente e gaiamente diverso spezzano definitivamente l'idillio iniziale e per dimostrare alla nazione che la famiglia loud non è quel crogiuolo di sconcezze e perversioni che di certo l'america non può tollerare, decidono di andare al dick cavett show e dire la loro di verità. la verità è una o più di una? alla fine poi è un pò il pubblico che decide e se ti esponi non puoi non sottostare al giudizio. non male il film con una ritrovata e splendida diane lane e un piacione erotomane tim robbins.
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