Regia di Antonio Falduto vedi scheda film
Dopo un’apertura con ralenti da pubblicità progresso su ragazze in corsa che lascia presagire il peggio, si dipana la vicenda di una console italiana a Cape Town, Sudafrica, alla ricerca del giornalista/ex fidanzato misteriosamente scomparso. Antonio Falduto alza il tiro delle pretese nella ricerca affannosa di una marca autoriale, con punti macchina forzatamente eccentrici e una mescolanza di codici formali che diviene magma ambizioso ma incerto di stili. La fotografia sovraesposta e il livello interpretativo soapoperistico (dalla protagonista Giuliana De Sio fino al cameo scult di Anna Galiena) sono chiari indicatori di quanto i soldi a diposizione siano pochi e male ottimizzati. In sede di sceneggiatura le cose, se possibile, vanno anche peggio, con digressioni superficiali sulle tradizioni locali - dal teatro ai rituali punitivi delle donne ai danni degli uomini violenti - e spiegazioni socio/politiche appena abbozzate sul traffico di esseri umani a incorniciare i tumulti sentimentali della console Giovanna Bruno e le sue gelosie verso l’attuale compagna del giornalista. «Una foresta d’angosce. Ecco dove mi trovo ora» esclama la protagonista, le cui uniche molle umanitarie, alla fine, si trovano sotto la sua cintura. Falduto, probabile fan di Costa-Gavras, rincorre le motivazioni di Scomparso. Missing, ma si perde dietro le pene d’amor perdute della sua matura eroina. L’orrore è a due passi da lei, ma sembra distante mille miglia.
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