Regia di Kevin Smith vedi scheda film
In una regione d'America afflitta dall'operato di un killer e inondata di propaganda "oscurantista" ad opera del leader di una setta cristiana, tre ragazzi si recano presso la roulotte di una donna che promette via internet sesso a tre. In realtà si tratta di una trappola tesa loro da adepti della setta, che si rivelano essere gli assassini in circolazione. Contro i ragazzi, niente più, nelle mani della setta, che oggetti da sacrificare, ciò che non riescono a fare gli adepti, riescono le forze dell'ordine, che, dopo un approccio sbagliato nell'assalto alla roccaforte degli invasati, cercano di lasciare meno superstiti possibile. Sarà perchè mi aspettavo qualcosa di diverso, questo film non mi è piaciuto. Il leader della setta, pieno di carisma, arguto e volitivo e ben interpretato; ma i suoi monologhi, carichi di invettive contro omosessualità ed altre - secondo lui - deviazioni dei tempo moderno, sono fastidiosi e ben presto stancano. Dall'altra parte, l'azione delle forze dell'ordine sembra procedere senza un preciso filo logico, ed infatti si conclude uccidendo quasi casualmente personaggi se non positivi, comunque "accettabili" e risparmiando il peggiore. La tensione è piuttosto scarsa; l'azione non manca, ma è interrotta continuamente dai monologhi. Le scene sanguinose sono presenti, ma mostrate con stile "documentaristico". Il regista non le nasconde, e neppure indugia su di esse. Probabilmente, per comprendere a fondo il film, che fa molta ironia su una certa società americana, bisogna essere cittadini americani; io l'ho trovato assai noioso. Evidenti i riferimenti ai fatti di Waco di inizio anni '90.
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