Regia di Davide Marengo vedi scheda film
Giulio è un impiegato di banca; la società viene acquisita da una multinazionale e a Giulio viene imposto un nuovo capo, Cecilia, arrogante e ambiziosa ma al contempo attraente. I due partiranno per una missione in Sudamerica durante la quale Giulio scoprirà tutto lo squallore che si cela dietro ai maneggi della multinazionale.
Tratto dall’omonimo romanzo di Tullio Avoledo con una sceneggiatura firmata da Davide Marengo, Paolo Logli e Alessandro Pondi con la collaborazione di Andrea Cotti e Isotta Toso, Breve storia di lunghi tradimenti è un film che tenta di associare intrattenimento e contenuti, con esiti non disprezzabili. Se il primo, l’intrattenimento, è ricercato tramite l’utilizzo di azione e tensione (nel segno del noir e del thriller psicologico, più il primo che il secondo) e costruendo una sottotrama rosa, per quanto riguarda i contenuti va rilevata la volontà di imprimere alla storia un valore politico e sociale che fornisce qualche (pur non troppo elaborato) spunto di riflessione. Escludendo cortometraggi e documentari, questa è l’opera seconda per Marengo sul grande schermo, cinque anni dopo Notturno bus (2007); formalmente il prodotto funziona, anche grazie alla cupa e coinvolgente fotografia di Vittorio Omodei Zorini. Nella coppia di interpreti centrali meglio Carolina Crescentini che Guido Caprino; al loro fianco, fra gli altri, troviamo Philippe Leroy, Ennio Fantastichini, Maya Sansa, Francesco Pannofino, Paolo Calabresi e Marcello Mazzarella, con una particina anche per Nino Frassica. 4,5/10.
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