Espandi menu
cerca
Trollhunter

Regia di André Øvredal vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 318
  • Post 218
  • Recensioni 6677
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Trollhunter

di alan smithee
6 stelle

Caccia forsennata agli esseri che popolano le mitologie nordiche e scandinave della tradizione popolare: esistono veramente e ne abbiamo le prove! Il solito molesto e furbissimo mockumentary che però riesce a conquistarsi l'interesse dello spettatore risultando ben più intrigante della media generale in capo ad un genere ormai abusato.

Nel 2010 il mockumentary andava ancora di moda alla grande e dalla Norvegia un astuto regista specializzato in horror Andre Ovredal, ci ripropone lo schema del film amatoriale ritrovato e riproposto nel suo scomposto e ruvido originale (tutto abilmente ricostruito ovviamente) per affrontare un personaggio misterioso e frutto di diffuse credenze popolari nordiche.

Quasi come uno yeti, ma dall’aspetto più gigantesco e, almeno apparentemente bonario, il troll è una creatura gigantesca che popola le foreste e le steppe scandinave: schivo e solitario, nonostante la massa che si porta dietro, questo essere si nutre di animali del bosco.

Le autorità locali sono a conoscenza della presenza di questa serie di esseri mostruosi, ma non vogliono o possono dichiararlo apertamente.

Pertanto escogitano dei sistemi rudimentali ma efficaci per tenere distanti questi esseri dalla popolazione: una serie di cavi dell’alta tensione che percorrono sentieri tortuosi ed ellittici volti a circondare e segregare al di fuori dei territori abitati questi esseri.

Quando una serie di aggressioni sanguinose ad animali ed uomini inizia a tingere di sangue le valli imbiancate dalla neve e dal gelo, il Governo ufficializza la presenza di orsi polari come causa contingente; un gruppo di reporter dilettanti, per nulla convinto delle spiegazioni, inizia ad indagare e a seguire un noto e poco socievole cacciatore solitario, arrivando a scoprire tutta la incredibile verità.

La presenza di una telecamera a mano che giustifica il pseudo film ripreso in tempo reale, risulta come quasi sempre irritante e sfiancante: la trama sciorina tutto il suo svolgimento un po’ scontato, o almeno visto già mille volte, ma il film, bizzarro ma con qualche valido momento di tensione e suspence, si fa vedere e risulta decisamente godibile.

Effetti speciali un po’ rozzi e utilizzati il minimo necessario per non stravolgere i limiti di budget non rovinano la suspence e forse finiscono per giustificare, una volta tanto, l’ennesimo ricorso alla tecnica del “film in diretta”, ritrovato per caso attraverso la scoperta della telecamera tra le lande desolate del teatro dell’azione, senza alcuna traccia dei soggetti ripresi durante tutto il corso delle riprese.

Ridicoli ma anche inquietanti gli “gnomi giganti” (l’ossimoro è d’obbligo) che ci appaiono dopo un incipit che gioca sull’accumulo di indizi e di suspence: c’è quello a tre teste, quello alto il doppio degli altri, quello che si disintegra alla luce provocata da un forte bagliore, e invece quello che si pietrifica se raggiunto dallo stesso raggio di luce: ad ogni conseguenza il film fornisce diligentemente una spiegazione, così come viene chiarita la particolare aggressività assunta da questi mostri nel periodo in cui si svolge l’azione.

In un bel finale ironico e super-truccato, assistiamo pure ad una gaffes di un ministro norvegese che ufficializza, senza volerlo, la presenza di quegli esseri mostruosi, come una caratteristica autoctona, seppur altamente pericolosa e devastante, da accettare e dalla quale difendersi come in presenza di un cataclisma inevitabile e non scongiurabile.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati