Regia di David Bowers vedi scheda film
Secondo film tratto dagli omonimi libri per ragazzi di Jeff Kinney che conferma le qualità di una produzione intelligente che pur cambiando guida tecnica, alla regia subentra David Bowers, non perde di qualità cambiando solo parzialmente i suoi obiettivi com’è poi giusto che sia.
Inizia la seconda media per Greg Heffley (Zachary Gordon) ed accantonati i problemi del primo anno trova pure una nuova compagna di classe da corteggiare, oltre che gli amici di sempre, tra cui il fidato Rowley (Robert Capron).
I problemi per Greg semmai sono da ricercare tra le mura di casa, infatti il rapporto con suo fratello Rodrick (Devon Bostick) va di male in peggio ed i loro genitori per giunta li obbligano a trascorrere più tempo assieme il che lì porterà a bisticciare più volte.
E se è vero che i due hanno obiettivi diversi, lo è altrettanto il fatto che potrebbero aiutarsi vicendevolmente.
Ritornano, gradite, le avventure dei ragazzini inventati dal tratto di Jeff Kinney e lo fanno con diverse novità a rinnovare la trama precedente che già aveva sorpreso in positivo.
Greg non è più l’arrivista dell’anno precedente, Rowley è sempre lo stesso, ma l’interesse principale viene portato all’interno delle mura di casa Heffley con il rapporto fraterno tra Greg e Rodrick, senza dimenticarsi di qualche sferzata del più piccolo e del controllo “sovrano” dei genitori.
Già nella primissima scena si rientra nelle piacevoli atmosfere della storia che è ancora più basilare di quanto non fosse nel primo film, ma poi da soprattutto luce ad una serie di gag molto piacevoli.
Comiche che il più delle volte sono realmente divertenti, quando parte una sequela, e ce ne sono di diverse, si potrebbero anche omettere le parole, perché tutta l’azione è chiarissima, mi riferisco ad esempio alla festa casalinga, al recupero del diario da parte di Greg alla casa di riposo, ai “consigli” di vita di Rodrick al fratello (con conseguenti risultati) o al talent show conclusivo.
Tutto piacevole, come i tratti dei semplici disegni che di tanto in tanto sottolineano un passaggio narrativo o uno stato d’animo, con un finale un po’ troppo leggerino (un po’ sostenuto durante i titoli di coda da una scena extra e nel bluray c’è in più un contenuto alternativo a quest’ultima anche migliore) per un cinema formato ragazzino che si avvale di un giovanissimo molto promettente come Zachary Gordon e comunque una ciurma di personaggi assemblati con brio ed una trama molto elementare, ma integrata da parecchi siparietti spassosi.
Godibile.
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