Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
Finalmente Pieraccioni (nel film) raggiunge la felicità, ma a noi spettatori invece tocca l’ennesimo suo film fotocopia anzi, se possibile, ancora più scialbo ed inflazionato dei precedenti con pochissime idee e pure stiracchiate al fine di arrivare, in un modo o nell’altro, ad un minutaggio minimo.
Benedetto (Leonardo Pieraccioni) viene chiamato alla trasmissione “C’è posta per te” e qui scopre di avere una sorella adottiva.
Luna (Ariadne Romero) è molto più giovane di lui, ma è talmente bella che Benedetto non può fare a meno di innamorarsi di lei, tanto da raggiungerla in Sardegna dove la ragazza lavora su di un set fotografico.
Qui incontra anche l’ex findanzato di lei (Thyago Alves) un altro ostacolo verso la conquista della felicità.
Da anni il comico toscano arranca e con questo film, ancora coadiuvato da Giovanni Veronesi per la sceneggiatura (per così dire …), tocca probabilmente il fondo.
Infatti si tratta dell’ennesima copiatura fuori tempo massimo del Peter Pan un po’ sfigato che conquista una ragazza bellissima, ma i passaggi sono ancora più sfilacciati del solito e tutto avviene tramite una sterzata improvvisa negli ultimi cinque minuti.
Certo qualche (poche) scenetta divertente non manca, ma tutto appare troppo improvvisato giusto per raggiungere in extremis l’immancabile, ahinoi, appuntamento natalizio (col suo risultato peggiore degli ultimi dieci anni in termini di numeri).
Il resto è cucito sul personaggio toscano con la solita leggerezza ed alla fine capiamo che l’apertura con la Maria nazionale, che faceva temere il peggio, alla fine non è nemmeno il punto più basso.
Dunque si tratta di un (non) nuovo film che non riesce (non vuole) rischiare una virgola finendo così per ripetersi stancamente, e peggio di tante altre volte.
Tra due mesi uscirà il suo nuovo lavoro, questa volta senza Veronesi alle spalle (e nemmeno la Medusa), Leonardo ci farà finalmente la grazia di regalarci non dico un capolavoro di commedia, ma almeno qualcosa di più simpatico stile “I laureati” o “Il ciclone”?
Intanto la bocciatura è senza appello.
Inerme.
La regia è (quasi) sempre stata poco curata nei suoi film, ma qui arriva a toccare uno dei suoi punti più bassi.
Ennesimo personaggio fotocopia posizionato all'interno di una galleria con, da troppo tempo, poche differenze.
In più in negativo qui c'è un contesto che funziona peggio di altri.
Bella, ma piuttosto insipida.
Il film in generale la penalizza, ma certo non è stata scelta perchè sa recitare (ed in fondo nemmeno serviva).
Ruolo piuttosto scialbo e i miracoli non esistono.
Una delle sue apparizioni più infelici.
Anche lui scelto per motivi extra cinematografici.
Apparizione irrilevante.
Ruolo fiacchino, ma meno peggio di altri.
Ruolo da toccata e fuga (e forse gli è andata bene visto l'andazzo).
Nemmeno me lo ricordo e forse è un bene.
Impossibile esprimere un giudizio sulla sua apparizione.
Poi si potrebbe dire qualcosa allargando il raggio d'azione, ma non ne vale la pena.
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