Regia di John Singleton vedi scheda film
A distanza di sei anni da Four Brothers, John Singleton, ex nuovo Spike Lee, torna con un inerte thriller adolescenziale che fa impallidire persino il ricordo del pessimo 2 Fast 2 Furious. Incentrato sul corpo del twilightiano Taylor Lautner, che esibisce invidiabile tartaruga e dispensa magnetico broncio, il film è un racconto di formazione che conduce il figlio ignaro di un super agente segreto a scoprire la verità sulla sua famiglia. Una ricerca scandita, ovviamente, da inseguimenti, esplosioni, sparatorie e banalità declamate come se fossero pillole di saggezza. Braccato dallo svedese Michael Nyqvist (il Mikael Blomkvist della trilogia di Stieg Larsson) nei panni di un terrorista serbo freelance, Lautner, addestrato dal padre adottivo con la medesima determinazione che Eric Bana esibisce in Hanna, sgomina i cattivi a mani nude e conquista la maggiore età. Trovate plateali (Sigourney Weaver superspia strizzacervelli armata di palloncini è già scult!), errori banali di continuity (lo smalto sulle unghie di Lily Collins che cambia in fuga…) e un ritmo soporifero fanno il resto (inutile la citazione nel finale di Senza nome e senza regole di Jackie Chan). Un film nato vecchio che si camuffa da adulto per spacciare luoghi comuni giovanilistici. E Abduction. Riprenditi la tua vita, operina di una ex promessa interpretata da un attore “cane”, non si trasforma mai nel licantropo action che vorrebbe essere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta