Regia di John Singleton vedi scheda film
Abduction, ovverosia rapimento. Bene, nel film di John Singleton, non viene rapito nessuno. In compenso abbiamo quell'inebetito pezzo di carne anabolizzata che risponde (forse) al nome di Taylor Lautner improvvisarsi nuovo eroe action per le gioie ormonali di ragazzini in crisi d'astinenza da Twilight saga. Non ci siamo. Il licantropo cornuto non funziona, non convince e, per quanto una Lily Collins in calore voglia farci credere, non è nemmeno 'sto tombeur de femmes. Il resto conta poco, il film è interamente costruito su cotanta pochezza e non basta uno schieramento di lusso fra i comprimari per rendere l'operazione anche solo lontanamente interessante. Molina, Isaacs e Maria Bello, per inciso - nello spreco - se la cavicchiano. Il vero dramma è l'inutile presenza di Sigourney Weaver e l'insignificante villain abbozzato da Michael Nyqvist. Sviluppo risaputo, azione prevedibile, ironia ridotta pressoché a zero. Sul finale s'intravede Dermot Mulroney ma se ne poteva fare tranquillamente a meno, così come evitabile rimane la visione di questa marchetta. Effettivamente il termine abduction è utilizzato in gergo anche per i riapimenti ad opera degli alieni. Adesso so che fine ha fatto John Singleton.
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