Regia di Stephen Sommers vedi scheda film
IN realtà non è malaccio, se non ci si aspetta nulla, potrebbe pure sorprendere.
Una volta visto, mi chiedevo, ma perché un titolo così fuori luogo? Non c’è alcun posto delle ombre, in tutto il film. Poi vedo che il titolo originale è Odd Thomas (nome e cognome del protagonista), totalmente diverso, no? Però scopro che è tratto da un romanzo, Odd Thomas, che in Italia, ignoro il motivo, si chiamò appunto Il luogo delle ombre. Pertanto il film non fa altro che prendere il nome dal romanzo, e non è dunque una sortita bislacca a cui ci ha abituato il titolista italiano, notorio genio del male.
Il film tratta argomenti horror, fantastici e thriller, in un mix che non dispiace, col nostro protagonista che vede i morti e che cerca di sfruttare il suo dono per fare del bene; in questo caso, per evitare una strage in città.
Non è male, anche se ondivago, con alcune cadute verso il teen movie cretino, qua e là. Però è fatto direi bene ed è azzeccato nel casting, che ha pure Willem Dafoe, che io metterei in tutti i film. Il protagonista è il povero Anton Yelchin, attore emergente, qua bravino, ma purtroppo venuto a mancare pochi anni dopo questo film, in un assurdo incidente con un auto Fiat o FCA come si chiama oggi. Questa è stata una vera mazzata anche per questo film, dato che era nato in teoria come una serie (ci sono più romanzi). La protagonista, dall’inatteso finale, è un’intrigante Addison Timlin, che non conosco ma da rivedere.
Il film ebbe costi prudenziali ma praticamente non ebbe incassi: un disastro totale, che comunque mise fine già da solo a ogni speranza di seguiti. Peccato, io sono per un 6/7.
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