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Cogan - Killing Them Softly

Regia di Andrew Dominik vedi scheda film

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La recensione su Cogan - Killing Them Softly

di will kane
8 stelle

Sullo sfondo,dai televisori accesi si annunciano le elezioni del 2008 che portarono Barack Obama ad essere il primo presidente afroamericano degli Stati Uniti,ma gli affari loschi,i giri di soldi e il sangue che scorre per mano di killer prezzolati continuano come prima:piani alti della malavita decidono di schiacciare delle mezze tacche che hanno fatto una rapina a pezzi grossi intenti a giocarsi un pò di soldi a poker,e coinvolgono il glaciale e pratico sicario Jackie Cogan,interpretato da Brad Pitt con look alla Nick Cave,che snocciola la propria filosofia professionale e coinvolge un altro assassino per compiere l'operazione:Andrew Dominik gira il suo terzo film,in ambiente quasi contemporaneo,e con sguardo da "down-under" racconta una storia noir con i suoi ritmi mai accelerati,attento all'estetica cruda eppure disinvoltamente raffinata,di inquadrature difficilmente prevedibili o banali,soprattutto nei momenti topici.La violenza che mostra ha un che di urticantemente vero,e qui,pur omaggiando l'action alla hongkonghese in un paio di sequenze,fa esplodere ogni dettaglio con una potenza non in dote a tutti i registi.I rapporti contorti tra i personaggi fanno parte del suo gioco,il dialogo tra killers in una stanza d'albergo,che vede Pitt di fronte ad un alterato James Gandolfini,è uno dei momenti migliori di questa pellicola,troppo frettolosamente liquidata come poco convincente da alcuni recensori;ma del resto era una sorte capitata anche al più riuscito "L'assassinio di Jesse James...".Qui,se c'è da trovare un difetto,sta in qualche passaggio che forse gira un pò a vuoto,ma il sarcasmo disincantato con cui Dominik ricorda che in America tutto è business,dalla politica al crimine, è di quelli che mordono al collo.Brad Pitt è un interprete che sta migliorando stagione dopo stagione,sempre più dedito a mettersi al servizio di regia e sceneggiatura,e come nel titolo precedente del regista,il cast attorno è ricco di attori di serie A impegnati in personaggi di contorno,vedi,oltre al citato Gandolfini,anche il nevroticamente impettito Richard Jenkins,e lo sbrindellato Ray Liotta.Un noir moderno,maligno e con chiare radici letterarie.

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