Regia di Andrew Dominik vedi scheda film
Lontano davvero anni luce dalle atmosfere classico-vintage di "Jesse James", è un presuntuoso e pericoloso passo falso (almeno per quel che ho potuto percepire vedendolo in lingua originale e senza sottotitoli).
Mi stupisce anche - per quel che è arrivato a me - che sia stato un film selezionato per partecipare alla Mostra del cinema di Venezia (dove comunque gli esiti sono stati tutt'altro che soddisfacenti).
La nuova fatica di Dominik risulta infatti alla visione un film "vecchio stile" (il che non sarebbe poi una colpa) ma decisamente superficiale e quasi inconsistente: davvero una brutta copia di molti "dejà vu" malamente assemblati insieme.
Non basta infatti travestire un attore da De Niro e un altro da Steve Buscemi (credo che l'antifona sia abbastanza chiara) per omaggiare davvero Le iene di Tarantino o tutto il cinema malavitoso del grande "padrino " di New York che sembrerebbe essere stato l'obiettivo principale di questa discutibilissima operazione in pò "retrò" persino nella forma.
Qui, nella triste provincia americana che ormai conosciamo a menadito, colta nel particolare momento che precede le elezioni del presidente Obama, il regista mostra un Brad Pitt, finto killer sensibile e fallace, impomatato e occhialuto quasi "mortificato" persino nell'aspetto e abbastanza imbarazzante. E fallisce su tutta la linea, una sensazione che mi fa persino supporre che probabilmente anche con Dominik abbiamo preso un formidabile abbaglio.
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