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The Tomorrow Series - Il domani che verrà

Regia di Stuart Beattie vedi scheda film

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La recensione su The Tomorrow Series - Il domani che verrà

di supadany
4 stelle

Spesso ci si lamenta perché i film americani di questa tipologia risultano vacui, ma con questo prodotto anche gli australiani dimostrano di non scherzare affatto.

A monete c’è comunque più di una ragione, infatti questa produzione segna il ritorno in patria di Stuart Beattie dopo anni trascorsi negli States ed in più il target di riferimento è assolutamente internazionale.

Un gruppo di ragazzi australiani decide di trascorrere qualche giorno in campeggio nel bel mezzo della natura selvaggia, ma quando fanno rientro nella loro cittadina trovano le loro casa disabitate.

Ben presto scoprono che tutta la popolazione è stata imprigionata e che una forza militare si è impossessata del loro territorio.

Dopo la grande paura iniziale decideranno di combattere per ciò che gli sta più a cuore.

 

 

L’assunto di tutta la vicenda, per quanto assai arduo da immaginare per tanti motivi facili da pensare, ha il suo (terribile) fascino, ma poi il film si rivela presto essere la classica ciambella senza il buco (o il buco senza la ciambella?).

La psicologia dei protagonisti troppo spesso è risibile, tra riserve di natura religiosa e proseliti inascoltabili, ma anche i militari della presunta armata di invasori, che riescono a conquistare un pezzo di Australia, ma poi vanno in crisi di fronte ad un gruppetto di ragazzi che si scoprono pian piano adulti, sono assolutamente poco credibili (trovarli ed eliminarli non sarebbe certo stata una missione impossibile e se non ci riescono con loro come fanno a tenere sotto scacco un continente?).

Così si naviga a vista, e pure male, nonostante la situazione dovrebbe provocare un cardiopalma continuo (che quando viene provocato è spesso a causa di sviluppi mal congeniati) e che l’ambientazione offra quanto necessario.

Film quindi spiccio, un’altra volta i “giovani adulti” lasciano l’amaro in bocca, senza chiedere soluzioni da alti palati rimane inevitabile dire che senza un minimo di credibilità nelle azioni rappresentate è impresa ardua riuscire ad emozionare lo spettatore ormai bombardato da film troppo poco ragionati e tremendamente omologati (non è cambiando il nemico, virus, alieno, militare, mostro che sia che si migliorano le cose in automatico).

Preconfezionato.

 

Stuart Beattie

Piuttosto abile quando la scena si movimenta, ma anche molto inefficace quando arriva l'ora di ragionare.

Caitlin Stasey

Tra tutti i suoi compagni di set, maschili e femminili che siano, è quella che ci prova di più, anche perchè poi si ritrova nei panni della protagonista.

Sufficiente.

Rachel Hurd-Wood

Sembrava sul punto di diventare un nome importante, invece più che altro vanta già una serie di film tutt'altro che imprescindibili (e poche cose interessanti per il futuro).

In questo caso è piuttosto inconsistente.

Lincoln Lewis

Bel volto pulito, pure troppo direi ed il personaggio fa il resto.

Mediocre.

Deniz Akdeniz

Prova a fare il simpatico, ed in parte ci riesce pure, ma quando si mette a fare il serio annaspa pesantemente.

Phoebe Tonkin

Se non altro è la più bella del gruppo.

Altri meriti sono difficili da trovare.

Chris Pang

Tutto sommato dignitoso.

Ashleigh Cummings

Il suo personaggio è inaffrontabile.

Scadente, ma chiederle i miracoli non è possibile.

Andrew Ryan

Innesto lungo il percorso che non lascia un gran segno di se.

Colin Friels

Giusto una scena per lui.

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