Regia di Larysa Kondracki vedi scheda film
Tratto da avvenimenti realmente accaduti ed incentrato su uno dei più terribili flagelli della società contemporanea, "The Whistleblower" è uno di quei film necessari a smuovere la coscienza di un'opinione pubblica sempre più distratta ed in altre inutili faccende affaccendata. Lo human traffic esiste ed imperversa in tutto il mondo attingendo nuova linfa dai paesi dilaniati dalla guerra. Il film di Larysa Kondracki lo urla disperatamente ai quattro venti attraverso la sofferta e trascinante prova di un'eccellente Rachel Weisz, agente di polizia americana inviata in trasferta bosniaca fra i cosiddetti contingenti di pace. E' qui che la donna affronta gli orrori devastanti causati da quella che è una vera e propria forma di schiavitù che colpisce giovani e giovanissime ragazze di tutto il mondo prima deportate con l'inganno e poi sottoposte ad indicibili violenze di tipo fisico, morale e psicologico sino all'inevitabile annientamento. Prostituzione, umiliazione, droga, omicidio sono pratiche infernali che si alternano in quella che è una vera e propria organizzazione criminale internazionale che affonda le sue radici organizzative nientemeno che fra le fila dei corpi di pace e dei suoi funzionari governativi. Inconcepibile ma vero e mai abbastanza denunciato né combattuto visto che al momento sono milioni le donne contrabbandate in giro per il mondo. Il messaggio della regista di origini ucraine è lampante ed il suo film si muove coraggiosamente fra gli anfratti più oscuri dell'animo umano mostrando con inquadrature tremolanti e sbilenche sia la disperazione ed il terrore sui volti delle vittime quanto la malvagità cosciente di carnefici pervasi da un irrefrenabile odio per le donne e per l'umanità in generale. Da vedere.
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