Regia di Marcus Nispel vedi scheda film
E per la serie: i brutti remake non finiscono mai, ecco che arriva anche il reboot di Conan il barbaro. Una favoletta patinata che dell' originale non conserva né la brama di sangue, né il sudore, né tantomeno le atmosfere grondanti violenza e malvagità. Un filmetto del tutto trascurabile e facilmente dimenticabile, dall'estetica posticcia, virato verso patetiche storie di profezie e magia nera che snaturano l'epicità ed il messaggio impressi dal grande John Milius nel 1981. Inutile abbondare con effetti speciali, make-up estremi ed improbabili sequenze di combattimento se poi, a venire meno, è il significato stesso del racconto. La pagliacciata messa in scena da Marcus Nispel non è altro che l'ascesa a colpi di spada di un cerebroleso anabolizzato che fa addirittura rimpiangere l' Arnold Schwarzenegger di trent'anni fa. Hai voglia poi a reclutare comprimari di livello come Stephen Lang, Ron Perlman e Rose McGowan. Sprecati come i soldi del budget.
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