Regia di Marcus Nispel vedi scheda film
Probabilmente non esiste ancora come specializzazione,ma il tedesco Marcus Nispel sta diventando un "remakista":dopo aver realizzato un rifacimento di "Non aprite quella porta",uno di "Venerdì 13" eccolo presentare una nuova versione di "Conan il barbaro",che lanciò Arnold Schwarzenegger come nuova star del genere avventuroso,sotto la regia di John Milius. Dagli scritti di R.E.Howard e dai fumetti marvelliani,le gesta epiche a suon di spade e lance del guerriero di Cimmeria (ma come mai qui lo definiscono "cimmerìo" e non "cimmero" come sempre lo abbiamo conosciuto?),la storia del combattente che in infanzia assiste allo sterminio della propria famiglia e della propria gente e cerca vendetta portando alla ribellione altri oppressi è rivisitata nello stile crudele e sanguinario del regista,che aveva fatto un discreto lavoro riproponendo Leatherface,con maggior dispiego di sangue e membra amputate,ma una buona tensione d'insieme. Invece,poi Nispel ha deluso,ricorrendo troppo alla violenza per coprire le incertezze proprie,come in questo caso:difficile simpatizzare con un protagonista che non esita a torturare i pur nefandi nemici,sottoponendoli a morti atroci (valga quella del cattivo dal naso tagliato per tutte),e poi il film percorre senza real verve cinema già visto,un'interminabile sequela di scontri a fil di lama,che praticamente sostituiscono propriamente la storia. Il nuovo Conan,l'hawaaiano Jason Momoa,già scritturato per figurare accanto a Sylvester Stallone nel prossimo film della star diretto da Walter Hill,a giudicare da questa prova non promette di arrivare ai livelli del divo di "Terminator",meno colossale fisicamente,ma qui disperatamente alla ricerca di un ruolo,visto che non basta roteare la spada e digrignare i denti per fare un personaggio.
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