Regia di vedi scheda film
«Beirut è uno di quei posti dove, una volta che ci sei stato, vorresti sempre tornare, anche nei momenti peggiori». Voci di Gaza Hospital, documentario con un piede nel passato e uno nel futuro, cinque anni di lavoro, un Globo d’oro, un racconto emozionante che accende un faro nel buio della disinformazione. Un titolo per protagonista, la più importante struttura sanitaria del Libano, luogo di cura dei palestinesi a Beirut. Un labirinto di scale e corridoi, stanze di degenza e corsie, ora case di un campo profughi in verticale. Il direttore della fotografia Marco Pasquini lo mette in scena alternando immagini di ieri a quelle di oggi, come fosse metafora della storia dei rifugiati palestinesi in Libano, simbolo della resistenza di un popolo. Le mura crivellate parlano da sole, così come le immagini di una madre che cerca un figlio nei luoghi di un massacro. Altro sono le voci, come quella di Yussef il barbiere, che dal 1987 abita nell’ex ospedale, e di altre figure emblematiche che hanno contribuito a rendere il Gaza Hospital un luogo magico. Storia recente, drammatica e durissima, gente minuscola e immensa allo stesso tempo, il tutto raccolto in ottanta minuti sui quali vola una macchina da presa che non si limita a registrare, si avvicina piuttosto a situazioni e volti come farebbe una poesia.
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