Regia di Giovanni Piperno vedi scheda film
Gianni Agnelli fra luci e ombre.
Il suo cognome è legato a doppio filo alla Fiat e più in generale all'industria italiana: discendente di una delle famiglie più potenti e più ricche del Paese, Gianni Agnelli nasce già con una serie di pesanti aspettative. Le realizzerà in toto, attraversando il Novecento da vero vincente; ma non tutto, ad approfondire la sua biografia, è filato realmente liscio. In questo documentario Giovanni Piperno svela un Agnelli in ombra, meno noto al grande pubblico, quello che per esempio ha cercato di celare per quasi mezzo secolo la morte in un istituto psichiatrico del fratello Giorgio, oppure quello della bizzarra sequenza conclusiva del film, che incontra a Portofino un signore con un pinguino al guinzaglio e stacca immediatamente un assegno ragguardevole per avere l'animale. Immagini di repertorio, interviste appositamente realizzate e un commento critico, ma non velenoso, affidato alla voce fuori campo; questo è il nucleo del lavoro e indubbiamente funziona, cosa che non si può invece dire delle animazioni in stile cartoon digitale, realizzate benissimo ma non esattamente a fuoco rispetto all'opera, che vorrebbe anzi sfuggire a ogni tipo di ironia e di caricatura. Un'ora e un quarto di durata complessiva, inclusi i titoli di coda a 11 minuti dalla fine (ma c'è una piacevole 'ghost track' in coda al lavoro). 6/10.
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