La storia sociale, economica e finanziaria della città di Torino e dell'Italia stessa si incrocia inevitabilmente con la storia dell'industria automobilistica della Fiat e della dinastia degli Agnelli, retta dal senso del dovere e dalle regole (scritte e implicite) allineate al pensiero di Gianni Agnelli. Ripercorrendo la vita dell'avvocato, morto nel 2003, l'attenzione del documentario si concentra sulla misteriosa scomparsa del fratello Giorgio, avvenuta in Svizzera nel 1965, e sul suicidio del figlio Edoardo, ritrovato nelle campagne cuneesi nel 2000.
Note
Piperno si avvicina a questa storia così complessa e stratificata con sensibilità e senza pregiudizio, si immerge in questo dedalo di anaffettività con grande partecipazione emotiva, non riesce a non dividersi tra la fascinazione per il cinico ed elegante Giovanni e per l’entourage di Edoardo, su tutti quel Gelasio, artista e suo sodale.
Un documentario sulla dinastia degli Agnelli, industriali e non solo, come ci ha ricordato, ieri sera, su Rai Tre, il "corto" Susanna la viaggiatrice, dedicato a Susanna Agnelli e alle sue indiscutibili benemerenze, quasi perpetuando il mito dell'intera famiglia.
Premessa personale e… lunga
Ogni torinese, fra i meno giovani, probabilmente ricorda di aver incontrato, almeno una volta nella vita, qualche componente della dinastia Agnelli, forse lungo le vie della città o in qualche negozio o alla partita o al ristorante o addirittura a scuola, poiché – il film non lo dice – era una consuetudine degli… leggi tutto
Cosa resta di un sognatore. E dei suoi mondi, quello di ricchezza da cui continuava a fuggire e quello di una libertà che avrebbe voluto conquistare. Entrambi andati in frantumi. Sacrificati alla globalizzazione e a quel crudele destino che si accanisce con particolare ferocia contro le grandi famiglie. Edoardo Agnelli, il figlio ribelle dell’Avvocato, morto suicida nel 2000 a soli 46 anni,… leggi tutto
Se Valeria Marini pensa di essere un'attrice e una stilista, perché mai si dovrebbe negare a Giovanni Piperno la possibilità di accreditarsi come il James Joyce della decima arte? È questa la domanda che sorge spontanea dopo aver visto Il pezzo mancante, titolo che non si riferisce a uno dei due emisferi cerebrali del regista bensì al lato oscuro della famiglia… leggi tutto
Domanda: La legge di Lidia Poët si apre con una scena di sesso abbastanza forte, un cunnilingus. Risposta: Me la ricordo, ci abbiamo messo nove ore a girarla… (Ma sono molto serena con la mia…
Premessa personale e… lunga
Ogni torinese, fra i meno giovani, probabilmente ricorda di aver incontrato, almeno una volta nella vita, qualche componente della dinastia Agnelli, forse lungo le vie della città o in qualche negozio o alla partita o al ristorante o addirittura a scuola, poiché – il film non lo dice – era una consuetudine degli…
Gianni Agnelli fra luci e ombre.
Il suo cognome è legato a doppio filo alla Fiat e più in generale all'industria italiana: discendente di una delle famiglie più potenti e più ricche del Paese, Gianni Agnelli nasce già con una serie di pesanti aspettative. Le realizzerà in toto, attraversando il Novecento da vero vincente; ma non tutto, ad…
Potrebbe essere una riflessione sull’incompiuto capitalismo italiano e invece Il pezzo mancante è un grande romanzo familiare, e più nello specifico della famiglia reale italiana, quegli Agnelli il cui tenue cognome maschera il necessario cinismo dei capitani d’industria. Sinonimo di capitalismo all’italiana, gli Agnelli trovano qui la propria ideale dimensione…
Il documentario pone spunti interessanti; innanzitutto l'esistenza di questo Giorgio Agnelli, sconosciuto ai più. Ma sembra non tagliare mai il traguardo con lo striscione d'arrivo sempre lì davanti. Interessante sì, ma cosa vuole il regista non si riesce a capire. E' vero che un documentario deve sempre mostrare e mai cercare di prendere posizione, ma qui si resta un po' troppo nel…
Cosa resta di un sognatore. E dei suoi mondi, quello di ricchezza da cui continuava a fuggire e quello di una libertà che avrebbe voluto conquistare. Entrambi andati in frantumi. Sacrificati alla globalizzazione e a quel crudele destino che si accanisce con particolare ferocia contro le grandi famiglie. Edoardo Agnelli, il figlio ribelle dell’Avvocato, morto suicida nel 2000 a soli 46 anni,…
Se Valeria Marini pensa di essere un'attrice e una stilista, perché mai si dovrebbe negare a Giovanni Piperno la possibilità di accreditarsi come il James Joyce della decima arte? È questa la domanda che sorge spontanea dopo aver visto Il pezzo mancante, titolo che non si riferisce a uno dei due emisferi cerebrali del regista bensì al lato oscuro della famiglia…
Dopo aver portato CIMAP! Cento italiani matti a Pechino, quel gran bel regista che è Giovanni Piperno ne studia uno solo di matto, a Torino. Il pezzo mancante, quella follia discreta e gentile che ha aperto una porta di (a)normalità nella corazza degli Agnelli, la cosa più vicina a una famiglia reale, nel bene e soprattutto nel male, che abbiamo avuto in Italia. Edoardo, intellettuale…
In Italia, ormai si sa, il cinema nel mese di giugno chiude "ufficialmente" i battenti e va in vacanza per poi ritornare con i blockbuster di ferragosto, quei… segue
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Un documentario sulla dinastia degli Agnelli, industriali e non solo, come ci ha ricordato, ieri sera, su Rai Tre, il "corto" Susanna la viaggiatrice, dedicato a Susanna Agnelli e alle sue indiscutibili benemerenze, quasi perpetuando il mito dell'intera famiglia.
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