Regia di Thomas Borch Nielsen vedi scheda film
Sono l’ultimissimo anello della catena alimentare, sono universalmente considerati essere ripugnanti, sono talvolta invocati come insulto e non hanno le braccia. Questi sono solo alcuni dei tanti motivi per cui i vermi hanno pochissime chance di mettere insieme un gruppo di disco music destinato al successo; sono anche i medesimi motivi per cui hanno poche chance di essere protagonisti efficaci per un film d’animazione. Eppure questa piccola produzione tedesco-danese, approdata nelle nostre sale oltre un lustro dopo la sua uscita in patria, riesce a smentire entrambi gli assunti. L’impacciatissimo Barry, vermetto che sogna la gloria del palco e la bionda Gloria-bella-del-paese, è un antieroe teneramente fallito, che scopre fra i memorabilia del padre il mondo scintillante della dance anni 70 e cerca di usarla per fuggire a un destino di triste “impiegato del mese”. La storia di un gruppo di reietti che inseguono il sogno non è certo nuova, ma gestita con sapida levità, senza indulgere in morali preconfezionate; la grafica semplicissima riesce tuttavia a rendere vivaci e accattivanti le bestiole striscianti dotate per natura di pochissimo appeal. Pensato per i piccoli, strapperà sorrisi ai grandi grazie alle interpretazioni di classici della disco music come Blame It on the Boogie e I Will Survive, eseguite nella versione italiana da Arisa (alla sua seconda esperienza nel doppiaggio dopo Cattivissimo me 2) e suonate con passione da un manipolo di vermi che puntano in alto.
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