Regia di Stephan Elliott vedi scheda film
Di certo non è la commedia godereccia che rivoluzionerà le sorti del genere (e desta anche un po’ di perplessità che un regista come Stephan Elliott l’abbia diretta), non è infatti molto originale, riprende situazioni consumate spesso e volentieri, ma almeno ha una buona vitalità e perché no, qualche fragorosa risata non manca.
Durante una vacanza in Australia il giovane inglese David (Xavier Samuel) conosce la ragazza della sua vita (Laura Brent) ed i due decidono di sposarsi in tempi brevi presso la facoltosa residenza australiana della famiglia di lei.
Così David, dopo un breve rientro londinese, riparte con i suoi amici del cuore per il matrimonio, ma quest’ultimi combineranno un disastro dietro l’altro.
Sarà difficile far trionfare l’amore su così tanti guai.
Gli inglesi invadono l’Australia e ne combinano di tutti i colori, partendo da una svolta che richiama direttamente “Una notte da leoni”, ovvero una notte altamente alcolica con postumi non chiari ed una continua escalation di problemi lungo tutto il giorno del matrimonio.
Niente di particolarmente nuovo, ma ci sono comunque alcune variabili che mi hanno divertito parecchio, soprattutto grazie alla povera pecora del titolo, ma ancora di più per l’esagitazione incontrollabile di Olivia Newton John dopo che il suo personaggio mette a nudo un’indole fin lì nascosta assai lontana dalla correttezza formale della sua famiglia.
Per il resto purtroppo i protagonisti sono tutt’altro che indimenticabili (a parte Kris Marshall che ha un’indole più marcata degli altri) ed hanno anche caratteristiche scarsamente interessanti, mentre come possa finire la storia mi pare considerazione fin troppo scontata anche solo per essere affrontata (anche se i guai non finiscono lì).
Dunque rimane una commedia sguaiata che funziona solo ad ondate, ed a volte tra una e l’altra passa fin troppo tempo, abbastanza divertente (ma sempre per situazioni di grana grossa) per salvarsi in corner, ma troppo poco per meritarsi maggiore considerazione.
Pecoreccia.
Una regia da vera e propria "villeggiatura" per un regista come ha saputo confezionare alcuni film molto belli.
Molti dubbi sul senso di "necessità" della cosa, per il resto non è disprezzabile, rimanendo nella media del genere.
Volto pulito, tutto sommato adeguato.
Chiedergli qualcosa di più in questo contesto è difficile.
Sufficiente.
Altro volto candido valido per il ruolo seppur senza eccellere (ma probabilmente non era possibile).
Sufficiente.
Poco sfruttata, giusto un paio di battute taglienti, ma si poteva sfruttare meglio la sua non ordinarietà.
Sufficiente.
Quando si scatena è una furia.
Con la pecora del titolo il motivo migliore per vedere questo film (sempre considerando che tipo di film è, ovvero pecoreccio).
Tra i tanti volti del cast è probabilmente quello più azzeccato.
Sarcasticamente irriverente.
Discreto.
Il suo personaggio presenta luci ed ombre, intendo in chiave comica.
Offre qualche gran risata (vedasi il suo discorso da "pippato") e più di un sbadiglio.
Sufficiente.
Nei panni dello spacciatore un (bel) pò gay ... cattivo per parte, ma in fondo un vero e proprio tenerone.
Sufficiente.
Francamente la sua parte l'ho trovata stantia.
Insufficiente (principalmente non per colpa sua).
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