Regia di Lisa Azuelos vedi scheda film
Remake americano di una commedia francese (“LoL, il tempo dell’amore”, 2009) già di suo tutt’altro che memorabile con la medesima regista, ovvero Lisa Azuelos, convinta a parteciparvi, almeno così dice lei, dalla presenza di Demi Moore.
Con ogni probabilità avrebbe fatto meglio a glissare, invece col salto oltre oceano ha preso velocemente tutte le peggiori abitudini della commedia adolescenziale a stelle e strisce.
Per Lola (Miley Cyrus) parte un nuovo anno scolastico con una veloce delusione sentimentale, ma il suo migliore amico Kyle (Douglas Booth) è già pronto a trasformarsi in qualcosa di più.
Intanto tra le mure di casa il rapporto con sua madre (Demi Moore) non va meglio ed anche quest’ultima tra un ex marito traditore e le vicissitudini varie cerca qualcosa di più.
Commedia che si perde in un bicchiere d’acqua dopo una primissima parte convenzionale, ma che almeno scorre abbastanza liscia, sufficientemente divertente e senza eccessivi turbamenti.
Presto però irrompono le manfrine, dapprima tra Lola e Kyle, e l’insieme s’invola verso un naufragio frutto di una quasi totale inadeguatezza.
Le psicologie deragliano tra svariati battibecchi famigliari e risoluzioni amorose fin troppo scontate che si muovono tra chiari di luna ed improvvisi fulmini per lo più presentati con un’improvvisazione che prima di tutto infastidisce.
E nella partite finale arriva il colpo di grazia (come se già non bastasse …), un po’ per come tutto finisce all’acqua di rosa, ma soprattutto per alcuni particolari urticanti come ad esempio un ravvedimento paterno di rara pesantezza che giunge dal nulla (e che al nulla approda).
Il cast non può che adeguarsi ad un itinerario assai debole; i personaggi sono lasciati alla loro mercè, Miley Cyrus non sarà la rappresentazione della simpatia, ma oltre ad essere acerba non mi sento di attribuirle particolari colpe, discorso analogo per il resto dei giovanissimi (Ashley Greene, Ashley Hinshaw, Adam G. Sevani e Douglas Booth), mentre tra gli adulti, i potenzialmente interessanti Fisher Stevens e Gina Gershon hanno pochissimo spazio, Thomas Jane è un relitto (anche da copione, se non altro è pertinente), mentre Demi Moore, nei limiti del copione, l’ho trovata gradevole, decisamente più fresca della sua età.
Commedia insomma da dimenticare in fretta, dei tratti francesi dell’originale c’è poco e si prova a occupare questo spazio con una vacanza a Parigi, ma soprattutto i disastri narrativi ad un certo punto cominciano a sommarsi in maniera preoccupante.
Confezionato “un tanto al metro”.
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