Regia di Jean-Pierre Améris vedi scheda film
Allora, gli emotivi anonimi del titolo funzionano come gli alcolisti. Si ritrovano in gruppo e discutono a turno dei propri problemi con gli altri e con se stessi. Essendo, però, il loro principale problema la timidezza, spesso le reazioni sono incontrollate. Per esempio, la graziosa Isabelle Carré, attrice in passato valorizzata da François Ozon, solo a sentirsi salutare da tutti all’unisono, sviene. Poi trova lavoro da un celebre maître chocolatier, Benoît Poelvoorde, che ha il suo stesso “difetto”. Ovvero un’emotività che se spinta alle estreme conseguenze può generare catastrofi. Una delle quali, come noto, si chiama amore. Se però a desiderarsi reciprocamente sono due timidi, da dove cominciare? Si rivolgeranno mai la parola? Esce con oltre un anno di ritardo in Italia, per chissà quali strani accordi distributivi, questa sobria commedia di Jean-Pierre Améris, regista di Lione che in passato si fece notare per l’apprezzabile Les aveux de l’innocent, interpretato dal sempre ottimo Jean-François Stévenin. Il registro adesso cambia radicalmente. Si sorride con parsimonia addentrandosi nel favoloso mondo di due timiducci chiamati a fare fronte comune contro tutto e tutti. Mancano i colori pastello di Jeunet, ma la prova dei due protagonisti è brillante. Benoît Poelvoorde, poi, ha una faccia incredibile, e quando si stupisce delle cose più evidenti gli diventi complice in un secondo e mezzo.
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