Nell’agosto nel 1991, nel porto di Bari, una nave proveniente dall’Albania che avrebbe dovuto trasportare zucchero fa sbarcare in Italia più di 18 mila profughi in cerca di sorte migliore rispetto a quella che gli offriva il paese d’origine. A distanza di vent’anni, il documentario raccoglie le voci sia di quei clandestini sia di coloro che quel giorno li accolsero e aiutarono a integrarsi nella nuova realtà sociale e lavorativa.
Note
Corpi esposti, gole arse, pelle bruciata, sete e sudore: mentre la Tv trasforma la Guerra del Golfo in un’astrazione dove la sofferenza è rimossa, le immagini dei reporter Rai, all’opposto, imprimono su pellicola la pena di una massa migrante. Immagini di dolore. Vicari lavora su questo materiale d’archivio dimenticato. Ricerca, soprattutto. Perché sa che ritrovare nell’indistinto le narrazioni dei singoli è un atto di umanità.
Colpisce l'impreparazione delle autorità italiane nella gestione di questo sbarco epocale. Una pagina interessante della nostra storia da conoscere. Documentario ben fatto
L'esodo biblico di un "mare" di disperati alla ricerca di un futuro migliore,è di questo che parla "La nave dolce",ma tutto cio' non è un film,ne un romanzo d'appendice,è qualcosa di puramente reale di cui le coste baresi sono state involontarie testimoni.Siamo nell'agosto del 1991,un periodo post o quasi feriale che segnera' una tappa importante nella storia italiana,quella dell'accoglienza… leggi tutto
Resoconto di un vero e proprio esodo di massa, costruito attraverso un organico uso di materiale di repertorio – messo a disposizione da un’emittente televisiva della regione Puglia, scelta come approdo di questo drammatico viaggio della speranza: il popolo albanese, composto da cittadini buoni e cattivi, onesti e non, guarda all’Italia come la terra promessa agli ebrei dal dio di Mosè;… leggi tutto
Aquarius “è senz'altro anche il nome di una pizzeria”.
Se sia meglio proteggere gl'interessi dell'ENI nell'Africa equatoriale, sub-sahariana e mediterranea (l'impianto, a risarcimento del periodo…
Non finirà. La sofferenza non finirà. La nausea non finirà. I brividi non finiranno. Il terrore non finirà. Crozier si contorce fra le coperte ghiacciate della cuccetta e vuole morire. …
Agosto 1991, porto di Bari. Arriva una gigantesca nave, adibita per il trasporto di zucchero, carica all'inverosimile di esseri umani. Erano migliaia e migliaia di albanesi in fuga. Accolti dall'esercito e stipati dentro allo stadio cittadino, i nuovi arrivati vengono gestiti con comprensibile difficoltà per qualche giorno e poi rispediti in patria, eccetto quelli che riescono a fuggire.…
Quando l’Italia scoprì che il muro era caduto si ritrovò ad essere un paese che doveva accogliere le persone. Quando l’Italia poteva essere l’America per centinaia e migliaia di albanesi fare il viaggio Durazzo-Bari era la decisione di un attimo. Quando l’Italia era vista a Tirana e dintorni attraverso la televisione che tutti guardavano e tutti capivano…
Porto di Bari, 8 agosto 1991: la nave Vlora approda con a bordo più di 18mila albanesi, saliti con la forza al porto di Durazzo e alla ricerca di una vita migliore. La narrazione alterna le immagini d'epoca alla testimonianza di alcuni esuli e di alcuni italiani che si occuparono di arginare la situazione. Fra i protagonisti vi sono anche Kledi Kadiu e il regista Robert Budina.
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Colpisce l'impreparazione delle autorità italiane nella gestione di questo sbarco epocale. Una pagina interessante della nostra storia da conoscere. Documentario ben fatto
commento di Artemisia1593