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Il paese delle spose infelici

Regia di Pippo Mezzapesa vedi scheda film

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La recensione su Il paese delle spose infelici

di maso
10 stelle

 

Bellissima favola surreale che mi ha riportato ad Ostia di Citti per nucleo tematico ma con meno sporcizia, più amicizia e.......

 

Risultati immagini per Aylin Prandi ....questa.....

 

 

 

Risultati immagini per Aylin Prandi  ...ma dico io suona pure la chitarra.......

 

 

Risultati immagini per Aylin Prandi  .....classe 1983........parigina....ma parla e canta in italiano......

 

 

 

Risultati immagini per Aylin Prandi  .....no dico....

 

Io questa ragazza non l'avevo mai vista.......non sia mai che ci si possa incontrare a Roma...

 

Eh si Aylin Prandi è un angelo caduto dal cielo nel ruolo di Annalisa, bella Madonna senza santi ma con molti demoni e qualche angelo intorno a lei.

In questo paesino del tarantino alle soglie dell'ultima decade del millennio si legano due personalità molto diverse di adolescenti: Za zà che a parte un backgroud aspro e un fratello tossico è un giovane scaltro, leale e spigliato e con la maglia numero 10 della squadra di calcio locale "La Cosmica" si mette in mostra a tal punto che il suo allenatore organizza un incontro con i paricategoria del Bari che gli permetterà di farsi vedere da un talent scout della Juventus.

Il suo opposto caratteriale si chiama "Veleno": un ragazzo timido dallo sguardo triste, come se avesse negli occhi un trauma imminente e non ancora vissuto, la sua famiglia è più covenzionale per fortuna ma la sua personalità rasenta l'autismo e l'unico che sembra coprirlo o cambiarlo con la propria autostima è appunto Za zà che lo inserisce in squadra nel ruolo di portiere.

Un legame opposto classico, come la macchina e la benzina o il tossico e la siringa, ma la loro amicizia è limpida ed ha qualcosa di magico come tutto l'impianto del film in cui gli attori crescono nella storia e la storia con loro.

I tre personaggi centrali sono centrati, come in Ostia l'intreccio delle loro vite causa trambusto ma i sentimenti non sono malati come nel film di Citti perchè Annalisa non è certo un diavolo biondo ma un angelo impazzito e il suo atto di suicidio immortalato in un frame della locandina e splendidamente creato nel film dal regista sembra un miracolo sotto la luce del sole.

E' così bella che la sua foto sul giornale viene sovrapposta a quella della Madonna dai ragazzi della Cosmica nello spogliatoio.

Proprio questa immagine eterea della ragazza spinge i due amici ad avvicinarla, anche perchè lei è un tipo "Vedo gente....faccio cose" ma è anche qui che si spaiano e si scontrano i desideri dei due ragazzi: più fisico quello di Za zà rispetto a quello platonico e comunicativo di Veleno. 

C'è anche un fatto di sangue come in Ostia ma non così profondo da toccare la morte ed il finale è aperto per tutti.

Un'altro film notevole girato in Puglia dopo "Tutto l'amore che c'è" di Rubini, con il quale condivide la presenza della Saponangelo stavolta mamma e non più ragazza, gli do un giudizio superiore perchè mi ha fatto scoprire la Prandi che non conoscevo ......e chi se la scorda più, ma in generale il film funziona ovunque.

 

 

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