Regia di Pippo Mezzapesa vedi scheda film
A parte il titolo furbo e fuorviante, ché di sposa infelice qui ce n'è soltanto una, Mezzapesa merita un plauso per la capacità di rendere con realismo ed efficacia un'età complessa come quella adolescenziale. Ottantadue minuti godibilissimi. Voto: 7,5
A parte il titolo furbo e fuorviante, ché di sposa infelice qui ce n'è soltanto una e lo è per ragioni del tutto personali, l'opera d'esordio di Mezzapesa merita un plauso proprio per la capacità di rendere con realismo ed efficacia un'età complessa come quella adolescenziale. La storia attinge a piene mani ai luoghi comuni: i due amici assai diversi tra loro (uno timido e borghese e l'altro carismatico e quasi-delinquente) che si innamorano della stessa ragazza; il calcio come possibilità ultima di redenzione per gli emarginati; il Sud come patria naturale di corruzione, povertà, degrado e disperazione. Eppure le situazioni non scadono mai nei cliché o nel "già visto", anzi il regista ha il merito di rappresentare le emozioni dei protagonisti con grande dignità, rifuggendo sia dall'enfasi truculenta, sia da mielosi sentimentalismi.
Ottantadue minuti godibilissimi. Voto: 7,5
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