In un piccolo paese del sud dell’Italia, tra gravine in disuso divenute il simbolo delle spose infelici che lì provano a porre fine alle loro vite, il fumo di una fabbrica che avvelena l’aria e l’ascesa di un politico locale (interessato più alle proprie tasche che al benessere dei suoi concittadini), l’amicizia dei due adolescenti Veleno e Zazà, diversi tra loro ma compagni in una squadra di calcetto locale, viene rivoluzionata dall'incontro con Annalisa (Aylin Prandi), ragazza selvaggia dal doloroso passato, di cui si mormorano le cose peggiori e di cui inevitabilmente entrambi si innamoreranno.
Note
È dentro il cuore di un Mito arcaico, quasi secolare, questo ottimo esordio nel lungometraggio di Pippo Mezzapesa. Tratto dal romanzo omonimo di Mario Desiati, potrebbe essere accidentalmente un diario di formazione. Si sente addosso la polvere della terra e la luce assolata del cinema di Winspeare in un film che trascende la narrazione attraverso slanci continui che lo trasportano in una dimensione onirica. Difficilmente oggi in Italia, oltre alle opere di Antonio Capuano, l’adolescenza è stata portata sullo schermo con questa intensità.
A parte il titolo furbo e fuorviante, ché di sposa infelice qui ce n'è soltanto una, Mezzapesa merita un plauso per la capacità di rendere con realismo ed efficacia un'età complessa come quella adolescenziale.
Ottantadue minuti godibilissimi. Voto: 7,5
Film giovanilistico non del tutto disprezzabile con Attori in gamba e una Storia semplice ed onesta messa in visione in modo strutturalmente discreto.voto.6.
Una ragazza incantevole, con addosso l'abito nuziale e margherite tra i capelli, si getta dalla cima di una chiesa ed atterra sul materasso gonfiabile disposto dai vigili del fuoco: "Il grande volo", titola l'indomani il Corriere Jonico, mostrando a tutta pagina il suo primo piano angelico. Ma chi è costei? Può una donna così bella desiderare di morire? E perché? Attratti dal suo splendore… leggi tutto
Tra il campanilismo di stampo folcloristico e il regionalismo polemico, Pippo Mezzapesa imbocca una via di mezzo che, purtroppo, lascia il tempo che trova. Il suo film è arrabbiato come il meridionalismo militante, però soffuso come il simbolismo poetico. Quest'ultimo, tuttavia, rimane sommerso dalla polvere del suolo, percosso dalle pesanti cadenze del dialetto locale, e svilito dal degrado… leggi tutto
che dire... ennesima delusione cinematografica italica... ci sono andato con un po' di aspettative.. invece resto deluso e non poco... bello l'impianto visivo del mio conterraneo Michele Attanasio, ma solito problema italiano: la sceneggiatura! finito il film e mi sono chiesto: ma perchè questo titolo? bah... che dire, tante troppe le domande che restano in sospeso, perciò alcune… leggi tutto
A parte il titolo furbo e fuorviante, ché di sposa infelice qui ce n'è soltanto una e lo è per ragioni del tutto personali, l'opera d'esordio di Mezzapesa merita un plauso proprio per la capacità di rendere con realismo ed efficacia un'età complessa come quella adolescenziale. La storia attinge a piene mani ai luoghi comuni: i due amici assai diversi tra loro…
Bellissima favola surreale che mi ha riportato ad Ostia di Citti per nucleo tematico ma con meno sporcizia, più amicizia e.......
....questa.....
...ma dico io suona pure la chitarra.......
.....classe 1983........parigina....ma parla e canta in italiano......
.....no dico....…
Sgombriamo il campo dagli equivoci. Qui non si parla del film di Carpenter con Jeff Bridges, nè di qualche western con protagonista un "marshal", ossia "l'uomo con la stella", lo sceriffo. Qui si parla di uomini…
In un paese della Puglia si incrociano le esistenze di due adolescenti, Zazà (Schiopani) e Veleno (Orzella) - compagni di squadra di calcio di diversa estrazione sociale - e della bella Annalisa (Prandi, già vista, tra gli altri, in Qualche nuvola), ragazza enigmatica dal passato sofferto e con un matrimonio naufragato prima ancora di nascere. Sullo sfondo, politici affaristi,…
Devo dire che mi è piaciuto questo originale film, che più che onirico definirei un po' straniante ed etereo. Il regista rappresenta i suoi personaggi - specialmente un gruppetto di adolescenti - con realismo umano e sensibilità, anche tramite dettagli come mezze parole e piccoli gesti ed espressioni del viso. I personaggi risultano tutti ben definiti, poco o tanto che sia,…
Bell’esordio di Pippo Mezzapesa nel lungometraggio, una gradevole sorpresa sia per lo sguardo con il quale riprende ed inquadra la storia sia per il modo con il quale la racconta.
Basta così un attimo per lasciarsi trascinare nel bel mezzo di quel piccolo pezzo di mondo, ed il pensiero per tutto, o quasi, il film rimane sospeso; si rimane così letteralmente avvinghiati a quei giovani che…
Racconto di formazione, con una marcia in più, ovvero l'assolata terra di Puglia che rende ancora più spigolosa una storia amara, di vite ferme, immobili, ancor prima di essere vita. Il problema è che al di là di un certo autorismo, di una bella ricerca sui volti e sulle cose, rimane un film a metà, incompiuto, a cui mancano le ali, come alla bella protagonista. Ma lascia ben sperare per il…
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Commenti (3) vedi tutti
Palloso, quasi incomprensibile. Lasciate perdere.
commento di paoscaA parte il titolo furbo e fuorviante, ché di sposa infelice qui ce n'è soltanto una, Mezzapesa merita un plauso per la capacità di rendere con realismo ed efficacia un'età complessa come quella adolescenziale. Ottantadue minuti godibilissimi. Voto: 7,5
leggi la recensione completa di andenkoFilm giovanilistico non del tutto disprezzabile con Attori in gamba e una Storia semplice ed onesta messa in visione in modo strutturalmente discreto.voto.6.
commento di chribio1