Regia di Steve McQueen (I) vedi scheda film
Fassbender (l’androide di Prometheus) lavora, vive da solo in un appartamento onesto, ed è ossessionato dal sesso. Copula di continuo, con amiche e prostitute, si masturba sempre e dovunque, ha tonnellate di DVD e riviste porno, è un aficionado delle chat erotiche, ha un hard disk pieno di filmati e foto hard. Non fa male a nessuno, mantiene il controllo della situazione, ma ha questo vizietto, diciamo così, che nella società moderna non è visto granchè bene. Sia chiaro, il regista, molto bravo, peraltro, non condanna nessuno, si limita a rappresentare quello che succede.
A un certo punto nella vita di lui arriva la sorella, una disgraziata allo sbando, che vive di espedienti, una buona a nulla, che si aggrappa morbosamente a chiunque le dimostri un minimo di interesse. Lui la ospita malvolentieri, dato che va a impedire di fatto la sua comoda monotona vita, e sempre peggio, durante il film, andrà il rapporto tra i due. Lui, che non tollera cambiamenti (almeno, non quelli che non vuole lui), lei, che senza la minima educazione gli piomba nella sua vita (“sono tua sorella e devi prenderti cura di me”). Si va via via verso un finale un tantino scontato; prima lui dimostrerà la sua totale impotenza a costruire rapporti umani con l’altro sesso. Cosa vuol dire questo film, che senza sentimenti e l’altra metà, stabile, non si può stare? Il regista non lo dice, non vuole dimostrare nulla. Per dire, ce n’è per tutti: il capo del protagonista, nel film, è un padre di famiglia, con figli, eppure flirta in continuazione e se ci scappa, copula con estranee. Dunque, il regista non vuole dire che c’è una sessualità sana e una sbagliata, anzi. Il giudizio rimane solo allo spettatore.
Il film si avvale di attori in stato di grazia. Fassbender è eccezionale, e disponibile, dato che spesso è nudo, e il regista lo “sfrutta” senza pietà. La sorella è Carey Mulligan, un tantino inciccionita, brava, già vista ultimamente in Drive e in An education. Ottima la fotografia e buona la colonna sonora.
Il film non ha vinto a Venezia (vinse Faust, che non ho visto), ma Fassbender è stato premiato come migliore attore. Incassi e costi microscopici, un nano-successo commerciale.
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