Regia di Wong Kar-wai vedi scheda film
La vita e la figura di Yip Man sono stati fonte di ispirazione di diversi film tra cui Grandmaster del regista hongkongese Wong Kar Wai. Nella cultura di massa il maestro d'arti marziali protagonista di queste pellicole è divenuto nel tempo una sorta di eroe nazionalista per i cinesi: si schierò infatti apertamente contro i collaborazionisti del governo fantoccio nel corso della dominazione giapponese. È passato alla storia anche per essere stato l'insegnante di Kung Fu di Bruce Lee. Interpretato ieraticamente da un Tony Leung elegante, composto e piacione, il protagonista intreccia sullo schermo sequenze di combattimenti furibondi e spettacolari dello stile Wing Chun a episodi di vita privata e storie d'amore sullo sfondo di vicende storiche complesse. Epica, dramma, love-story e un'ultima mezz'ora di slancio cinematografico a cavallo tra poesia e videoclip, con la musica (tra cui sbuca clamorosamente C'era Una Volta In America di Morricone) a farla da padrona. Film di ricerca estetica, gusto del particolare, fotografia raffinata, montaggio esasperato (step-printing a iosa) e esito del taglia-cuci finale vagamente irrisolto per quanto affascinante. Ziyi Zhang al solito ammaliante e una schiera di comprimari nella prima parte efficaci e caratterizzanti. Tecnicamente di alto livello, non convince appieno per gestione della materia narrativa (il personaggio de Il Rasoio è un oggetto misterioso) e direzione d'insieme, pur restando ampiamente opera di grande fascino.
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