Regia di George Clooney vedi scheda film
Alle 'Idi di Marzo' del 44 a.C. si consumò la più celebre congiura politica della storia! Marco Giunio Bruto, figlio adottivo di Giulio Cesare, pugnalò il padre per togliergli il potere.
Da allora, nulla è cambiato e ce lo mostra anche Clooney con questo film. In Italia c'è 'Il Divo', nel resto del mondo ce ne sono altri, con nomi diversi ma lo stesso destino. Anche quando la politica inizia con buoni propositi, anche tra chi si fa portavoce dell'Etica, si finisce sempre per negoziare, pur di rimanere al potere, e questo è vero per i candidati, quanto per i loro diretti sostenitori. Puri di cuore, che si ritrovano ad implorare un posto di lavoro agli avversari per vendetta. E alla fine dei giochi nessuno si fida più di nessuno, nessuno crede più in nulla, tutto va avanti per inerzia e bisogna pensare a come rispondere alla domanda dei giornalisti: "Ci può dire come si è arrivati a questo punto?". Si può dire? Ovviamente NO. Ma lo sappiamo. Questo film non vuole denunciare una novità scomoda, parla di quello che è sempre successo dall'alba dei tempi ad oggi, ricordandoci che nella politica non c'è spazio per la poesia e questa consapevolezza ci rende meno ingenui e meno idealisti, pronti a scendere a consapevoli compromessi quanto le persone che eleggiamo, per non farci cogliere mai impreparati, ma pronti a sfoderare una strategia di riserva. E chi impara questa amara lezione è prima di tutto il protagonista, un Ryan Gosling davvero ispirato ed implacabile.
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